Palermo

Amministrative a Catania, una poltrona per quattro: Bianco e Abramo in corsa e Forza Italia ha due nomi

Salvo Pogliese e Riccardo Pellegrino si contendono la candidatura per i berlusconiani. Sfida serrata anche a Messina, Ragusa e Siracusa. A Trapani ancora carte coperte
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A più di tre mesi dalle amministrative, ci sono già quattro candidati a voler ricoprire il ruolo di sindaco di Catania. Forza Italia ha ufficializzato il nome dell’eurodeputato Salvo Pogliese per la corsa a palazzo degli Elefanti. Anche Riccardo Pellegrino, che alle regionali fece discutere perché suo fratello è stato coinvolto in un’inchiesta di mafia, si è fatto avanti. E poi qualche settimana fa aveva già annunciato la sua candidatura Emiliano Abramo, 37 anni, responsabile della Comunità di Sant’Egidio, rappresentante del mondo centrista. “Gli esponenti di Forza Italia – si legge in una nota del partito di Silvio Berlusconi - ritengono che la figura dell'europarlamentare sia la personalità perfetta che troverà sostegno unitario nella coalizione di centrodestra".

La autocandidatura di Pellegrino è destinata a far discutere, come è successo alle Regionali quando era in lista con Forza Italia. Ma adesso non potrà correre con il suo partito, vista che la scelta è ricaduta su Pogliese. Pellegrino era uno degli “impresentabili”, a causa del coinvolgimento nell’inchiesta antimafia Ippocampo del fratello Gaetano. Ma lui si definisce "presentabile, come ha ribadito la magistratura" che ha archiviato la sua posizione e quindi ci riprova: "con dignità e coraggio", per “far politica con la gente onesta e che crede nel mio operato quotidiano", ha detto Pellegrino che in passato ha sottolineato la sua amicizia con Carmelo Mazzei, figlio del boss Nuccio.

Nel centrosinistra il quadro non è ancora chiaro. Il sindaco uscente Enzo Bianco ha già annunciato di volersi ricandidare, ma non è scontato l’appoggio dell’area di Luca Sammartino e Valeria Sudano. Se ne discuterà dopo il 4 marzo, a urne chiuse.

Le pedine si posizionano anche nelle altre città che andranno alle urne a giugno: da Messina a Ragusa, da Trapani a Siracusa. In quest’ultimo comune, è sceso in campo l’ex assessore regionale Fabio Granata: alla guida di un movimento civico e ambientalista, il fondatore di Diventerà bellissima, il movimento del governatore Nello Musumeci, è pronto a una corsa senza simboli di partito. A sfidarlo ci sarà il sindaco uscente, il renziano Giancarlo Garozzo. Per Forza Italia circolano, invece, i nomi dell’ex assessore regionale Paolo Reale e di Gianluca Scrofani, gradito all’ex ministra Stefania Prestigiacomo.

A Messina si ripresenta l’uscente Renato Accorinti. Per il centrosinistra le carte le distribuirà l’ex rettore Pietro Navarra, attuale candidato per il Pd alle politiche. La scelta potrebbe cadere sul prorettore Michele Limosani. Sul fronte Forza Italia il nome è quello di Dino Bramanti, direttore scientifico del centro neurolesi “Bonino Pulejo”. In campo anche il deputato regionale Cateno De Luca.

Alle urne anche a Ragusa, dove il sindaco grillino Federico Piccitto non si ricandiderà. Il Movimento 5 stelle punterà sul presidente del Consiglio comunale, Antonio Tringali. Un nome che è arrivato dopo una spaccatura nel meet-up locale. Per il Pd correrà Peppe Calabrese, anche se un altro esponente di vecchia data dei dem, il consigliere comunale Giorgio Massari, ha fondato un gruppo che lo sosterrà per le amministrative. Nel centrodestra, si sfidano Sonia Migliore e Maurizio Tumino. Anche se Forza Italia non ha ancora formalizzato la propria scelta.

Si voterà anche a Trapani, ma qui l’unico candidato sindaco in campo al momento è l’editore televisivo Giuseppe Bologna.