Palermo

Lega, gli arresti di Palermo: il deputato indagato convocato da Salvini

Il leader del Carroccio chiama Alessandro Pagano per un chiarimento. Il parlamentare: "Io estraneo alla vicenda, ma mi chiedo se sia un caso che questi provvedimenti giudiziari giungano alla vigilia delle consultazioni"

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Alessandro Pagano, il deputato siciliano della Lega indagato nell'ambito di un'inchiesta per compravendita dei voti alle ultime Regionali siciliane, è stato convocato di gran fretta da Matteo Salvini. In queste ore un incontro fra il leader e il parlamentare, sponsor dell'ex consigliere regionale siciliano Salvino Caputo e del fratello Mario, gli esponenti del Carroccio finiti questa mattina agli arresti domiciliari. Salvini, si apprende, vuole sapere di più di cosa sia successo in Sicilia in occasione dell'ultima campagna elettorale e di come sia stata selezionata la classe dirigente sul territorio. Negli ambienti della Lega c'è preoccupazione per un'inchiesta che riguarda esponenti di spicco del movimento nell'Isola e che deflagra proprio alla vigilia delle consultazioni al Quirinale, in vista della formazione di un governo che potrebbe avere Salvini fra i protagonisti. "Non  so che dire, non capisco cosa c'entri io con questa storia - afferma Pagano - Qualsiasi cosa abbiano fatto i fratelli Caputo, e io no dubito della loro innocenza, non l'hanno fatta certo con il mio assenso o con consapevolezza da parte mia. Comincio a pensare che siamo diventati un movimento importane e ne paghiamo le conseguenze - aggiunge Pagano - Mi chiedo se l'arresto di due esponenti di "Noi con Salvini", in questo momento politico delicatissimo, siano casuali. Per quel che mi riguarda - conclude il deputato - ho già dato l'autorizzazione all'uso delle intercettazioni da parte della Camera, quando saranno richieste".
Ha chiesto un incontro a Salvini, ancora prima della notizia dell'inchiesta, anche Angelo Attaguile, responsabile della Lega per la Sicilia orientale, che risulta indagato come Pagano.
Secondo alcune indiscrezioni, non è da escludere il commissariamento del movimento in Sicilia.