Palermo

Elezioni comunali in Sicilia, al voto in 138 comuni: affluenza in calo a Catania Messina

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Primi dati definitivi sull'affluenza. A Catania e Messina elettori in calo. Ecco i dati. L'affluenza definitiva per le comunali a Messina è stata del 64,98%. Alle amministrative precedenti fu del 70,22% . L'affluenza definitiva delle comunali a
Catania si e' fermata al 53,15%. Un calo del 10,19% rispetto al 63,34% delle precedenti elezioni comunali. In generale negli altri comuni, i votanti crescono. Dato definitivo 59,16% a Trapani,  più 0,22% rispetto alle passate elezioni. Trapani è l'unico grande Comune della provincia  dove il numero dei votanti non è calato rispetto alle passate elezioni amministrative. Negli altri comuni della provincia di Trapani è stato registrato un calo, con punte del meno dieci per cento come a Valderice e Paceco. In generale, in Sicilia hanno votato per il rinnovo di 138 Consigli Comunali 927.538 persone pari al 56,44% degli aventi diritto che sono 1.643.135. I dati sono forniti dall'ufficio elettorale della Regione Siciliana. Alle comunali di cinque anni fa aveva votato il 47,64%.

Alle 19 era stata del 40,95%, pari a 672.875 votanti, l'affluenza media. In provincia di Agrigento l'affluenza è stata complessivamente del 32,18%, in provincia di Caltanissetta del 26,62%, in provincia di Catania del 39,83%, in provincia di Enna del 37,67%, in provincia di Messina del 47,61%, in provincia di Palermo del 42,07%, in provincia di Ragusa del 42,32%, in provincia di Siracusa del 40,64% e in provincia di Trapani del 42,31%.

Alle 12 era cresciuta l'affluenza al voto  in tutti i capoluoghi di provincia siciliani, tranne Trapani, chiamati alle urne. Secondo le rilevazioni dell'ufficio elettorale della Regione siciliana, il record dei votanti è a Messina con 36.976, pari al 18,78% degli aventi diritto, contro il 13,59 % delle scorse elezioni. A Ragusa hanno votato in 11.099, pari al 17,85%, contro il 10,90% delle passate amministrative. A Siracusa i votanti sono stati 17.549, pari al 17%, contro il passato 12,86%; a Trapani 9.871, pari al 16,47% contro lo scorso 17,06%. Infine a Catania i votanti sono stati 40.654, pari al 15,33%, contro il 12,04 % delle scorse elezioni.

Il record negativo spetta dunque a Trapani già reduce dalle elezioni flop del 2017: al ballottaggio andò solo il candidato sindaco Piero Savona (Pd) dopo la decadenza del candidato di centrodestra Girolamo Fazio che si ritirò dalla competizione, nonostante fosse il più votato al primo turno, a seguito delle vicende giudiziarie che lo coinvolsero. Per vincere Savona aveva bisogno che votasse almeno la metà degli aventi diritto, mentre l'affluenza si fermò al 26,75%. A quel punto fu necessaria la nomina di un commissario.

Comuni al voto
Con cinque capoluoghi di provincia alle urne (Catania, Messina, Trapani, Siracusa e Ragusa), le comunali in Sicilia sono un test elettorale per i partiti. Tra i 138 Comuni chiamati al voto, il 35 per cento del totale per 1.700.000 elettori, ci sono grossi centri come Acireale, Taormina, Piazza Armerina, Partinico, Comiso e Modica. Il turno di ballottaggio è previsto per il 24 giugno. Rinviate le elezioni di San Biagio Platani per la mancata presentazione di liste di candidati: nel Comune dell'Agrigentino è in corso da aprile un accesso ispettivo antimafia dopo l'arresto a gennaio del sindaco nell'operazione "Montagna", e nessuno ha voluto candidarsi per timore di un possibile scioglimento che travolgerebbe la nuova amministrazione. Revocate le elezioni a Bompensiere, Camastra e Trecastagni, quest'ultimo recentemente sciolto per infiltrazioni mafiose.

Il sistema elettorale e le coalizioni in campo
Nei Comuni sotto i 15 mila abitanti si applica il maggioritario con turno secco: non è previsto, quindi, il ballottaggio. Nei diciannove Comuni con popolazione superiore a quella soglia, si applica il sistema proporzionale con premio di maggioranza.Gioca una partita a sè il Movimento 5 stelle che alle politiche del 4 marzo in Sicilia ha fatto cappotto. Il centrodestra corre unito a Catania e Messina: qui Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e la lista #DiventeràBellissima del governatore Nello Musumeci vanno insieme. Non così a Trapani, Siracusa e Ragusa, dove i salviniani vanno da soli. Spinte centrifgughe anche nel centrosinistra. Palesi a Siracusa e Ragusa, dove la coalizione è disintegrata, contrariamente a quanto accade a Catania, Messina e Trapani. Due i sindaci che ci riprovano: l'inossidabile Enzo Bianco, in corsa per la quinta volta a Catania, e il pacifista pro-Tibet Renato Accorinti a Messina.

Catania, M5s e centrodestra sfidano Bianco
Cinque candidati sindaci tra vecchie conoscenze e nuovi volti, 17 liste per il nuovo consiglio comunale di Catania. Corre per la quinta volta a palazzo degli Elefanti Enzo Bianco, sindaco uscente che ha scelto di non utilizzare il simbolo del Pd ma solo liste d'impronta civica. La prima è quella che porta i suo nome "Con Bianco per Catania", e poi "Catania 2.0", "Cambiamento reale", "I progressisti", e "Patto per Catania primavera".
Nutrito il gruppo di liste a sostegno del candidato del centrodestra, l'europarlamentare e coordinatore provinciale di Forza Italia, Salvo Pogliese, tra gli artefici del 'patto dell'arancino' per le ultime regionali. Fu proprio Pogliese ad organizzare quella cena alla 'Trattoria del Cavaliere' tra Salvini, Berlusconi e Meloni, che a tavola si compattarono su Musumeci. Nove le liste a supporto: le civiche "Grande Catania", "In campo con Pogliese", "Catania in azione", "#diventera' bellissima", "Salvo Pogliese una scelta per Catania" e poi "Forza Italia-Berlusconi", "Fratelli d'Italia-Giorgia Meloni", "Lega Salvini-Noi con Salvini" e l'Udc.M5s punta su Giovanni Grasso, maestro d'orchestra e insegnante di teoria e tecnica dell'interpretazione scenica all'istituto musicale "Vincenzo Bellini". Outsider sara' il candidato Emiliano Abramo presidente regionale della Comunita' di Sant'Egidio e in passato corteggiato invano da Bianco come assessore. "E' Catania" La lista che appoggia Abramo. Ultimo candidato sindaco e' Riccardo Pellegrino con la lista "Un cuore per Catania", al centro do polemiche per la sua amicizia, mai negata, con il figlio di un boss e per la condanna di suo fratello, Gaetano Riccardo, che il 21 maggio ha avuto 9 anni di carcere nel processo contro il clan Mazzei.

Messina, ci riprova il sindaco pacifista Accorinti
Sette aspiranti sindaci a Messina, con un centrodestra frastagliato e un centrosinistra che sembra aver ritrovato unità. Una sola donna candidata. In tutto sono 29 le liste a sostegno dei 7 candidati. Si ricandida l'uscente Renato Accorinti, pacifista indipendente, noto per le sue magliette "Free Tibet". Ad appoggiarlo ci sono tre liste: Cambiano Messina dal Basso, Renato Accorinti sindaco e Percorso Comune. Il centrosinistra si presenta compatto a sostegno di Antonio Saitta, ex pro rettore alla legalità, che e' riuscito a mettere tutti d'accordo senza ricorrere alle primarie. Con lui sei liste: Antonio Saitta sindaco, Pd, Sicilia Futura, Art.1, Impegno civico, Libera Me. Per il centrodestra il candidato e' Dino Bramanti, direttore scientifico dell'Irccs neurolesi Bonino-Pulejo, dal quale si e' sospeso. Lo sostengono le liste: Bramanti sindaco, Insieme x Messina, Ora Messina, Peloro 2023, Forza Italia, Diventera' Bellissima, Fratelli d'Italia, Popolo della famiglia, Noi con Salvini, Idea e Popolari- Autonomisti. Aspira a diventare sindaco di Messina anche Cateno De Luca, deputato regionale di Sicilia Vera, ex sindaco di Fiumedinisi e Santa Teresa Riva che si presenta con sei liste: Messina Centro, De Luca sindaco di Messina, Giovani x De Luca sindaco, La svolta per Messina, Messina Sud e Messina Nord. L'unica donna candidata, Emilia Barrile, presidente del consiglio comunale uscente, era in Forza Italia. Partecipa alla competizione elettorale con la sua lista "Leali- Progetto per Messina" Corre con un suo simbolo anche Pippo Trischitta, avvocato, che si e' dimesso da consigliere comunale, era capo gruppo di Forza Italia al consiglio comunale, per candidarsi a sindaco. Due le liste che lo sostengono: Messina Splendida e Noi per Messina. Gaetano Sciacca e' il candidatoM5s. Ex ingegnere capo del Genio Civile, ha lavorato alla ricostruzione delle zone di Giampilieri     devastate dall'alluvione del primo ottobre 2009. Oltre che a Messina si votera' anche in 35 Comuni della provincia.

Trapani, cinque aspiranti sindaci a un anno dalle elezioni flop
A un anno di distanza dalle elezioni flop con arrestati e indagati, a Trapani si torna a votare. Cinque i candidati sostenuti per lo più da liste civiche, con i simboli dei partiti tenuti a distanza. Dal luglio dello scorso anno il Comune è amministrato dal commissario straordinario Francesco Messineo, ex procuratore di Palermo, dopo gli esiti dell'inchiesta "Mare Monstrum" che portò in carcere il candidato Girolamo Fazio accusato di corruzione. Una campagna allora scossa anche dalla richiesta di applicazione della sorveglianza speciale nei confronti dell'allora senatore di Forza Italia Antonio D'Ali'. Nessuno dei due si ritirò e al ballottaggio andarono Fazio e Piero Savona del Pd. All'indomani delle votazioni il primo abbandonò e Savona, rimasto candidato unico, fu sconfitto dal quorum, poiché alle urne si recò solo il 26,7%, poco più della metà degli elettori necessari. Savona avrebbe voluto riprovarci quest'anno, ma il partito a poche settimane dalla chiusura delle liste ha scelto di sostenere Giacomo Tranchida, già sindaco a Valderice e Erice. A suo sostegno ci sono sette liste che hanno dato forma a uno schieramento dal sapore un po' trasversale. Centrodestra diviso: Forza Italia e altre liste civiche appoggiano Vito Galluffo, storico avvocato penalista. La Lega punta invece su Bartolo Giglio, imprenditore agricolo originario di Salemi. Per M5s corre Giuseppe Mazzonello, architetto. Infine, Peppe Bologna, a capo di una lista civica, ex editore della storica emittente locale Telescirocco.

Siracusa, corsa a sette e schieramenti divisi
Sono sette i candidati a sindaco a Siracusa. Tra questi non ci sarà l'uscente, il renziano Giancarlo Garozzo, che ha deciso di rinunciare e ha passato il testimone al suo vice, Francesco Italia, 46 anni, imprenditore, sostenuto dalle liste civiche Francesco Italia sindaco, #fuorisistema per Siracusa, e Siracusa 2023. Non avrà il simbolo del Pd, che, invece, se lo è assicurato l'altro candidato del centrosinistra, Fabio Moschella, 64 anni, imprenditore, ex assessore della giunta Garozzo, al culmine di un braccio di ferro politico tra le fazioni dem. Moschella avrà al suo fianco le liste Prossima, Presenza Cittadina e Siracusa Futura, composta dal Pd e dalla lista del sindaco. Il terzo candidato a sindaco del centrosinistra e' Giovanni Randazzo, 65 anni, avvocato, appoggiato dal movimento Lealta' e Condivisione X Siracusa, che vede dentro una larga fetta dell'ambientalismo di sinistra.  In pole nel centrodestra l'avvocato Ezechia Paolo Reale, 58 anni, che nel 2013 perse al ballottaggio con Garozzo. Reale, che è stato assessore all'Agricoltura della giunta di Rosario Crocetta, è sostenuto da Forza Italia, Udc, Fratelli d'Italia, Popolari ed Autonomisti, Progetto Siracusa, Siracusa Protagonista con Vinciullo, Cantiere Siracusa, e Amo Siracusa. Di centrodestra anche Fabio Granata, ex vice presidente della commissione Antimafia ed ex parlamentare nazionale, appoggiato dalle liste Oltre e #Diventera'Bellissima di Nello Musumeci. Nella sua squadra di assessori c'è il campione del mondo di salto con l'asta e medaglia di bronzo olimpica, Giuseppe Gibilisco. La Lega di Salvini si presenterà con Francesco Midolo, 58 anni, agente di calciatori ed ex assessore di Forza Italia nella giunta dell'ex assessore regionale Titti Bufardeci. M5s, che come la Lega si presenterà con una sola lista, punta tutto su una donna: Silvia Russoniello, 43 anni, imprenditrice.

Ragusa, M5s tenta il bis
A Ragusa, roccaforte pentastellata, l'uscente Federico Piccitto era stato il primo sindaco M5s in Sicilia cinque anni fa con il 69% dei consensi. Il Movimento cerca un bis, ma la via è irta. Piccitto aveva deciso di passare il testimone al suo vice sindaco, Massimo Iannucci, scelta mal vista da parte del movimento tanto da fare esplodere un "caso meetup". A concorrere per la poltrona di sindaco sarà Antonio Tringali, presidente del consiglio comunale con la benedizione dei vertici nazionali del Movimento. Se la vedra' con sei sfidanti, tre di area centrodestra, due di centrosinistra e l'ultimo attivista da anni in esperienze civiche. Per il centrodestra, Forza Italia converge su Maurizio Tumino, ingegnere: nelle 4 liste ci sono anche nomi legati alla Lega ed ex Udc. L'appello all'unità lanciato da Gianfranco Micciche' leader dei forzisti siciliani non è stato raccolto da Sonia Migliore unica candidata donna, sostenuta da cinque liste. Nessun passo indietro nemmeno da parte di Peppe Cassi', avvocato e capitano storico della squadra di basket locale, per molti anni presidente dell'associazione dei giocatori italiani di basket. A sostenere la sua candidatura quattro liste; tra queste il simbolo di Giorgia Meloni-Fratelli d'Italia. In area centrosinistra, l'ex sindaco Giorgio Massari, insegnante, fuoriuscito dal Pd senza simboli di partito e supportato da tre liste civiche. Il Pd con altre quattro liste vira invece su Peppe Calabrese. Carmelo Ialacqua insegnante, in pista con la lista Città futura.