Palermo

Il teatro di Caltanissetta tra "Filumena" e "Liolà"

2 minuti di lettura
Attualità, cronache di mafia, musica e grandi classici: un cartellone importante per l’ultima stagione diretta da Moni Ovadia del teatro Regina Margherita di Caltanissetta. Dalla prosa alla danza fino alla musica:  il 28 novembre  la nuova stagione dedicata a Luigi Pirandello inizia  con “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo con Mariangela D’Abbraccio, che ha iniziato la sua carriera diretta da Eduardo, e Geppy Gleijeses, uno degli allievi di Eduardo, nel ruolo di Domenico Suriano.

«La nuova stagione ha tutti titoli importanti – ha detto Moni Ovadia – spettacoli considerati tra i migliori del panorama nazionale, a partire dallo spettacolo d’apertura, quel “Filumena Marturano”  che ha già fatto 300 repliche nei migliori teatri d’Italia. Ma questa nuova stagione porta, più delle altre, il segno della mia esperienza e di quella di Mario Incudine, condirettore della stagione: noi due veniamo entrambi da una formazione musicale e il fil rouge della stagione è, infatti, la musica dal vivo, presente in quasi tutti gli spettacoli».

Dodici titolo che vedranno sul palcoscenico alcuni dei migliori interpreti della scena nazionale da “Liolà” (un progetto di Moni Ovadia, Sebastiano Lo Monaco e Mario Incudine) a “Giovanna d’Arco – a’ santuzza”, che debutterà in prima nazionale il 3 dicembre nella messinscena guidata dal regista e attore Aldo Rapè che firma anche la drammaturgia e che dall’anno prossimo sostituirà Ovadia nel ruolo di direttore artistico. E poi ancora debutto in prima nazionale anche per l’attore nisseno Rosario Petix, protagonista del monologo "Carte false" del giornalista Salvo Toscano e spazio alla prosa con “La scuola” diretta da Daniele Lucchetti con Silvio Orlando.

L’anima di questa stagione, dunque, sarà la musica: 16 dicembre l’Orchestra di Piazza Vittorio porta a Caltanissetta "Credo", un oratorio interreligioso su testi scritti e scelti da Jose? Tolentino Mendonc?a  con brani che spaziano da Gioachino Rossini a Benjamin Britten, ma anche canti sufi e religiosi. Il 4 maggio tocca ad “ … e Cammina Cammina” di Peppe Barra, attore e cantante partenopeo che ha fatto parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Poi ancora ci sarà “Libera Nos Domine” il nuovo spettacolo di Enzo Iacchetti che il 16 febbraio proporrà al pubblico nisseno una carrellata di canzoni di Enzo Jannacci, Francesco Guccini, Giorgio Faletti e Giogio Gaber. Ottavia Piccolo accompagnata dall’Orchestra Multietnica di Arezzo in "Occident Express",   il 19 aprile racconterà una moderna odissea del terzo millennio. 

Il 2018 si apre sotto il segno di Vincenzo Pirrotta con “Binnu Blues” spettacolo  tratto da “Il Codice Provenzano” di Salvo Palazzolo e Michele Prestipino che ripercorre i 43 anni di latitanza del boss corleonese morto nel luglio del 2016. Gli ordini di morte, la falsa religiosità, la trama dei rapporti con gli insospettabili. E di mafia si parlerà anche il 12 marzo in "I cento pazzi" di Giovanni Guardiano, un gioco di specchi che parte dai documenti video sul maxiprocesso.

“Al termine del mandato triennale affidatomi dal Comune nisseno, mi congedo da questo teatro, dove spero di avere instillato una “voglia di teatro” – conclude Ovadia -  Il teatro è vita, il teatro è cultura, il teatro è verità, il teatro, se è autentico, non è mai un costo. Il teatro non deve essere solo prerogativa delle grandi e centrali città, ma deve raggiungere anche le cosiddette “periferie” che, secondo me, sono il futuro del teatro. E il  futuro di questo teatro secondo me ha il volto di Aldo Rapè, un giovane attore e regista nisseno che si è fatto valere anche all'estero, ma anzitutto una persona dalle grandi qualità umane».