Selinunte: riemerge il battistero bizantino, presto al via i restauri
Riemerge dalle viscere della terra il Battistero del VI secolo d.c., uno dei simboli del cristianesimo nel cuore del Parco Archeologico di Selinunte. Il fonte battesimale era stato scoperto nel 2004, ma subito dopo era stato ricoperto di sabbia per evitarne il deterioramento, in attesa del restauro. Dopo quattordici anni di oblio il battistero paleocristiano, dove si pratico il primo battesimo per immersione, ha rivisto la luce con una testimonial di eccezione, Vienna Cammarota, guida ambientale escursionistica che a 68 anni è la prima donna al mondo a ripercorrere a piedi il viaggio in Italia dello scrittore tedesco Wolfgang Goethe, compiuto 232 anni fa. Nel Parco Archeologico di Selinunte Vienna Cammarota è arrivata dopo aver percorso dal suo arrivo a Palermo, avvenuto lo scorso 28 aprile, più di 140 chilometri. Qui, sul promontorio, insieme al direttore del parco archeologico Enrico Caruso, all'assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa e alla coordinatrice guide Aigae della Sicilia Villetta Francese, Vienna Cammarota ha "scoperto" il battistero bizantino che adesso sarà restaurato e reso fruibile ai visitatori. "Il fonte - dice il direttore del Parco Enrico Caruso - è stato riscoperto per avviare le procedure necessarie al suo restauro, finalizzato a una corretta conservazione e all'avvio di uno studio per un sistema di copertura che possa preservarlo dalla distruzione e per presentarlo alla visita in tutta la sua magnifica bellezza. Il Battistero si trova all'interno di un edificio del tardo antico, se non addirittura bizantino ed è un modello molto originale di vasca battesimale "ad immersione", secondo la liturgia allora praticata. La fonte - prosegue Caruso - è profonda circa un metro e sessanta ed è composta da tre livelli concentrici sovrapposti di veri e propri gradini, dal disegno diverso, incentrati su un cilindro cavo. Il disegno originale della vasca si inquadra in un sistema di analoghe fonti ben attestate in Tunisia e, in Sicilia, nelle isole di Pantelleria e Marettimo. Evidentemente il percorso dall'Africa alla Sicilia trova un posto speciale a Selinunte il cui fonte, pur in presenza di una rifinitura a cocciopesto e non a mosaico come nei più elaborati modelli africani, si rivela tra i più originali proprio per la commistione di forme semplici, coniugate tra loro in un risultato di forte comunicatività e di chiara impostazione formale ed escatologica". Se fino a ieri i visitatori dovevano accontentarsi di una fotografia, adesso il battistero sarà visitabile e testimonierà in maniera tangibile l'esistenza di una Selinunte tardo-antica e bizantina. "C’è tanto da raccontare in questa Sicilia ricca di cultura, di arte, di storia, di archeologia e di accoglienza – dice Vienna Cammarota – sono stata a Santa Ninfa, poi a Castelvetrano e finalmente al Parco Archeologico di Selinunte che invece Goethe, nel suo viaggio compiuto dal 1786 al 1788, non visitò. Ho così riscritto simbolicamente il suo viaggio e credo che oggi, nel 2018, lo scrittore sarebbe stato ben contento di visitare anche la parte archeologica di Selinunte". (di Maria Emanuela Ingoglia)