Palermo

Rai5: le rappresentazioni classiche di Siracusa in prima serata

Sabato 7 luglio alle 21.15 "Eracle" di Euripide con la regia di Emma Dante, il 14 “Le supplici” di Eschilo con la regia di Moni Ovadia, realizzato nel 2015. In lavorazione un documentario
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Le rappresentazioni classiche in prima serata grazie all'accordo fra Inda e Rai Cultura. Rai 5 (canale 23 del digitale terrestre) dedica un doppio appuntamento ai classici teatrali greci, nelle versioni messe in scena dall'Istituto Nazionale del Dramma Antico (Inda) per il Festival del Teatro Greco di Siracusa. Si inizia da "Eracle" di Euripide, con la regia di Emma Dante, in onda sabato 7 luglio alle 21.15 su Rai5. Lo spettacolo ha aperto l'ultima edizione del Festival di quest'anno.

Lo spettacolo è stato registrato al Teatro Greco di Siracusa nel giugno 2018 per la regia televisiva di Marco Odetto. Dopo "Eracle", sabato 14 luglio Rai Cultura proporrà "Le Supplici" di Eschilo, con la regia di Moni Ovadia, spettacolo realizzato nel 2015 per la 51esima edizione del Festival. A chiudere  le iniziative sarà ancora “Save The Date” che nel mese di luglio racconterà con un documentario di 50 minuti gli spettacoli e i protagonisti dell’edizione 2018 del Festival.
 
“Crediamo che essere al 54° Festival del Teatro Greco – dice il direttore di Rai Cultura, Silvia Calandrelli – sia un dovere in linea con il nostro essere Servizio Pubblico, a favore della cultura. Da una parte perché la valorizzazione del teatro è nella missione di questa direzione e di una rete come Rai5, dall’altra perché  la cultura assume anche, in questo caso, un profondo valore civile. L’obiettivo con cui la Fondazione INDA opera fin dalle sue origini, infatti, è quello di far rivivere il senso del teatro nell’Atene di Pericle: la rigenerazione dello spirito della Polis nella contemporaneità. Un incontro tra passato e presente, dunque, un modo di interrogarci su temi che sono di grande attualità. Non a caso – nella nostra proposta televisiva – trasmetteremo il dramma dell’Eracle di Euripide, che ci ‘provoca’ ancora sulla tragedia della follia e della violenza; e Le Supplici di Eschilo, che porta in scena il dramma delle migrazioni. Ma c’è anche un altro tema che – conclude Calandrelli – vorrei sottolineare: quello della bellezza. La bellezza delle opere proposte dal Festival, la bellezza del luogo in cui si svolgono le rappresentazioni. Una cornice di grande suggestione che siamo felici di contribuire a far apprezzare al pubblico della platea televisiva”.