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Precari e sottopagati: Fnsi e Aser in piazza a Parma a sostegno dei giornalisti

"Il giornalismo di qualità è un contributo fondamentale per arricchire il dibattito del Paese. Ma il lavoro di giornalisti senza diritti, senza tutele e senza garanzie non può che riflettersi sull’intera società"
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Federazione nazionale della stampa italiana e Associazione della stampa Emilia-Romagna organizzano martedì 19 giugno a Parma, in piazza Garibaldi, un incontro per non "rimanere inerti di fronte ai problemi del mondo dell’informazione nel nostro territorio" e dare voce ai giornalisti precari.

Sono previste due iniziative che hanno "l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e cittadinanza sulle condizioni dei giornalisti autonomi e parasubordinati in Emilia-Romagna. Centinaia di professionisti dell’informazione sono costretti a sottostare a condizioni di lavoro che ledono il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati". 

Si tratta - spiegano le due associazioni in una nota diffusa dalla Cgil di Parma - di un "tentativo di presa di coscienza collettiva che come sindacato unico e unitario dei giornalisti ci sentiamo di rivolgere a tutti".

A Parma, alle 16, in piazza Garibaldi, sarà allestito un banchetto informativo dell’Aser e della Fnsi in solidarietà ai collaboratori dei quotidiani Gazzetta di Parma e Libertà di Piacenza che in questi mesi hanno imbastito - con la preziosa collaborazione dei comitati di redazione e della commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi, presieduta dal giornalista piacentino Mattia Motta - un tentativo di dialogo con gli editori che non ha – al momento - portato risultati concreti in favore dei colleghi.

 A Bologna, in mattinata, dalle 11 alle 13, nell’aula magna della Regione Emilia-Romagna è convocata l’assemblea regionale del lavoro autonomo alla presenza dei vertici della categoria: tra gli altri, ospiteremo a Bologna Raffaele Lorusso (segretario Fnsi), Giuseppe Giulietti  (presidente Fnsi), Carlo Verna (presidente Ordine dei Giornalisti) che saranno presenti anche a Parma nel pomeriggio così come Serena Bersani, presidente Aser.

Tra i diversi fronti che la crisi dell’editoria ha aperto in questi anni, qui, oggi, la difesa dell’articolo 21 della Costituzione "passa anche dalla difesa dei giornalisti precari, sottopagati e sfruttati che lavorano nelle testate dell’Emilia-Romagna. A partire dai colleghi che stanno provando ad organizzarsi e ad 'alzare la testa'".

"Si tratta di giornalisti che informano dai Consigli comunali, dalle questure, dalle periferie e dai centri della vita civile del nostro territorio: giornalisti a tempo pieno che percepiscono 3, 5, 8 o 13 euro a servizio.  Il giornalismo di qualità è un contributo fondamentale per arricchire il dibattito del Paese. Ma il lavoro di giornalisti senza diritti, senza tutele e senza garanzie non può che riflettersi sull’intera società. E’ inevitabile che la difficile condizione lavorativa di giornalisti parasubordinati, co.co.co spesso solo 'di facciata', si rifletta sulla qualità dell’informazione: per raggiungere un minimo compenso dignitoso, i collaboratori devono scrivere molti articoli e il più velocemente possibile".

Giornalisti precari sono, spesso, gli stessi ai "quali si fa ricorso per evidenziare i comunicati su questo o quel tema. E sono, i precari, spesso, quelli che “riempiono i giornali” dal punto di vista quantitativo. Contratti verbali, mancato pagamento dei rimborsi spese per i servizi e l’imposizione da parte degli editori di nuove fasce di pagamento - senza alcuno spazio di trattativa, previsto per legge nel caso del lavoro autonomo - compongono il contesto sindacale che si è affrontato in Emilia in questi mesi".

 Infine Aser e Fnsi ricordano l'articolo 36 della Costituzione: "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa".