Le conseguenze ambientali e sanitarie


Nei giorni seguenti l'incidente, nelle zone limitrofe si ebbe un fall-out radioattivo (la mappa seguente indica le zone più contaminate).

Nonostante i tentativi di decontaminazione (foto),

l'ambiente della regione risultò irrimediabilmente segnato dalla catastrofe. Gli abitanti della zona assorbirono in quei giorni e negli anni successivi quantità significative di radiazione. Le zone più contaminate dell'Ucraina (circa 2.6 milioni di abitanti) dovettero essere evacuate. Peraltro, il tentativo delle autorità di minimizzare l'evento nei primi giorni, fece sì che l'evacuazione fosse meno veloce del necessario (cosa che avrebbe permesso danni meno gravi alla salute). la zona in un raggio di 30km intorno alla centrale è tutt'ora disabitata: città un tempo attive, oggi appaiono spettralmente vuote.


Ecco come si presenta oggi Prypyiat, un tempo centro industriale di oltre centomila abitanti, ora una città fantasma:

Anche a grande distanza, in paesi come Polonia, Germania, Austria, i livelli di contaminazione del territorio furono talmente alti da consigliare la distruzione del grano raccolto durante l'estate successiva.
Gli effetti sanitari dell'incidente di Chernobyl possono essere suddivisi in:
(a) - effetti radioindotti acuti (deterministici): questi si osservarono entro pochi mesi dall'esposizione, e furono la conseguenza alle dosi elevate e caratterizzati da valori-soglia delle dosi per la manifestazione di patologie cliniche. Ne furono vittima principalmente il personale della centrale, i vigili del fuoco e i militari intervenuti nei soccorsi, nonchè i giornalisti, gli operatori televisivi accorsi sul luogo dell'evento, e, naturalmente, gli abitanti e gli animali delle zone limitrofe.

(b) - effetti radioindotti tardivi di tipo probabilistico (stocastici): si possono verificare in seguito ad esposizione a qualsiasi dose e la frequenza di espressione in popolazioni esposte dipende direttamente dalla dose assorbita;

(c) - altri effetti non imputabili alle radiazioni ionizzanti (ma collegati all'incidente) o la cui natura radioindotta è dubbia o contestata.

Fra gli effetti immediati si possono citare anemia cronica, apatia, inappetenza, debilitazione dell'organismo fino all'invalidità o alla morte, immunodepressione a causa della riduzione del numero di linfociti.
Per quanto gli effetti immediati furono gravissimi e portarono al decesso di decine di persone, sicuramente più insidiosi sono gli effetti a lungo termine, dovuti all'accumulo nell'organismo di sostanze radioattive. Molte delle zone che subirono una grave contaminazione sono tuttora densamente popolate e gli isotopi radioattivi sono entrati nella catena alimentare umana. Oltre al Plutonio, l'elemento più tossico che si conosca, sono particolarmente insidiosi il Cesio137 e lo Iodio131. quest'ultimo sembra essere la causa principale dell'aumento di casi di cancro alla tiroide nella zona. La tiroide, per sintetizzare gli ormoni T3 e T4, necessita dello iodio che viene appositamente accumulato dall'organismo nella ghiandola. Nelle popolazioni dell'Ucraina e della Bielorussia, si è registrato un aumento della concentrazione dello Iodio131 a livello della tiroide, il che ha causato un'infiammazione cronica della tiroide. Sebbene l'infiammazione sia di per sè asintomatica, essa è collegata a un aumento dei casi di tumore maligno della tiroide (vedi grafico sottostante), una patologia normalmente poco frequente e relativamente poco aggressiva (25 casi per milione all'anno, 0.4% di decessi rispetto a tutte le patologie neoplastiche).


aumento di casi di cancro alla tiroide in bambini dell'area di Gomel


L'unica terapia risolutiva (e invalidante, in quanto il paziente dovrà assumere per tutta la vita ormoni tiroidei) è l'asportazione chirurgica della ghiandola malata (foto sotto).


Asportazione della tiroide in un paziente ammalato di cancro, clinica oncologica di Kiev (Scientific American, 1996)


Purtroppo tali patologie riguardano principalmente gli adolescenti che erano bambini al tempo dell'incidente, e i nati dopo tale data che continuano a vivere in zone altamente contaminate.


piccoli pazienti


nonostante la comunità internazionale si sia mobilitata nell'aiutare queste piccole vittime (vedi pagina dei links), e vi siano molte fondazioni umanitarie che si propongono di fornire aiuti ai bambini di Chernobyl, le statistiche sembrano indicare che queste patologie sono tutt'ora in aumento.
Parimenti si è registrato un aumento delle leucemie nella zona, anche se gli scienziati sono più cauti nel collegare questa patologia unicamente all'incidente.
Problemi e patologie legate all'apparato riproduttore (diminuzione della fertilità, gravidanze a rischio, neonati con malformazioni) sono tuttora in continuo aumento:


malformazioni in bambini ucraini


Da non sottovalutare, infine,gli aspetti psicologici dell'avvenimento. Anche in questo caso si può fare una distinzione fra aspetti immediatamente sussequenti l'accaduto, conosciuti in genere come 'sindrome del sopravvissuto', e sintomi a lungo termine quali ansia, depressione, senso di abbandono e atteggiamento pessimista nei confronti del futuro, disturbi nell'apprendimento nei bambini, e molte altre patologie, legate all'indubbia situazione di stress a cui furono e sono sottoposte tuttora le popolazioni della zona (si pensi ad esempio all'ansia della madre che sa che il proprio figlio è a rischio di tumori e patologie gravi).