Lochte resta nella rete della giustizia brasiliana. Non basta la rete della signora Cassano al Rapallo. E Fede nel progetto che ha ricordato Astori

Ryan Lochte, 12 medaglie olimpiche (1 a Rio), 6 ori

Ryan Lochte, 34 anni, 12 medaglie olimpiche (1 a Rio), 6 ori

Con tutte le vicende giudiziarie che riguardano i vertici politici e la criminalità diffusa sulle strade e nelle favelas, il Brasile trova il tempo per denunciare ancora Ryan Lochte, protagonista della falsa aggressione e della notte brava del 14 agosto a Rio. Vicenda chiusa dal tribunale e ora riaperta dalla Procura con una denuncia per la quale si rischia da 1 a 6 mesi o una pesante multa. La motivazione è che Lochte “ha rivendicato di essere vittima” ha contestato il pm. Il 12 volte medagliato olimpico, che ha subito 1o mesi di squalifica tanto da dover saltare i Mondiali 2017, diventato papà e tornato ad allenarsi in Florida, insieme a Gunnar Bentz, Jack Conger e James Feigen, tutti medagliati d’oro a Rio, avevano affermato di essere stati derubati da uomini vestiti da agenti di polizia al loro ritorno al Villaggio olimpico dopo una serata ricca di alcol, ma i filmati delle telecamere di sorveglianza hanno mostrato che i nuotatori avevano fatto di tutto in una area di servizio e litigato con una guardia di sicurezza prima di rientrare in taxi, il cui conducente aveva chiamato la polizia e raccontato tutto. Esplose pure l’incidente diplomatico e le conseguenze di immagine di Lochte sono state pesanti, con perdita di sponsor e credibilità. Lui s’è pentito, è caduto in depressione e il nuoto lo ha rinsavito. I zelanti giudici sudamericani vogliono perseguirlo ancora: perché vogliono farsi un po’ di pubblicità?

In un sabato più calcistico che acquatico, Antonio Cassano ha seguito a Firenze da tifo la moglie Carolina Marcialis, che ha perso col Rapallo la semifinale scudetto contro l’Orizzonte Catania 10-3: impegnata nelle Final Six del campionato di Serie A1 di pallanuoto donne. Uno dei tre gol del Rapallo è stato segnato proprio dalla signora Cassano. In questi due giorni fiorentini Cassano non ha mancato di fare un saluto alla squadra viola passando al centro sportivo.

Cassano e la moglie pallanotista Carolina Marcialis

Cassano e la moglie pallanotista Carolina Marcialis

E la Fiorentina fa pensare al povero capitano Davide Astori, morto nel sonno in una camera di hotel ad Udine prima della partita di campionato, ricordato per un evento in Israele: «Abbiamo voluto realizzare un momento simbolico per ricordare – hanno spiegato da “Assist for peace” –  un campione che troppo presto ha lasciato il campo, ma che nella sua vita si è impegnato in favore dei bambini meno fortunati. Ringraziamo la Fiorentina e la famiglia Della Valle per aver agevolato la realizzazione di questo evento. Vogliamo inoltre continuare a ricordare con questa iniziativa il messaggio di pace e fratellanza che lo sport comunica, affinché possa essere d’aiuto a una migliore convivenza tra i popoli e le religioni». Il gruppo Assist for Peace ha realizzato nel 2016 il progetto “Jerusalem sport playground” con l’apertura di un campo sportivo polivalente all’interno del quartiere armeno nella Città Vecchia dove i bambini possono giocare senza distinzioni etniche o religiose.

Federica Pellegrini

Federica Pellegrini

Il progetto è stato possibile grazie all’adesione di campioni dello sport: Carlo Ancelotti, Novak Djokovic, Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen, Vincenzo Nibali, Giovanni Soldini, Javier Zanetti, Gianluigi Buffon, Federica Pellegrini,Yakhouba Diawara, Roberto Donadoni, Danilo Gallinari, Valentino Rossi, Muhammad Ali, Luca Toni, Simone Pianigiani e altre personalità quali Antonello Venditti, Guido Barilla ed Ennio Morricone. Lo scorso ottobre Ancelotti è sceso sul campo di Gerusalemme per incontrare i bambini di diverse etnie e religioni che si allenano al Jerusalem sport playground.