27 febbraio 2018 - 20:09

Lazio: dal Campidoglio alla Regione, per Lombardi spunta Minenna

Ex assessore di Raggi dietro il piano-anti Irpef, anche se l’economista non dovrebbe essere nominato al Bilancio, che Lombardi vorrebbe tenere per sé

di Redazione Roma



Marcello Minenna (Jpeg)
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Dal Campidoglio a via Cristoforo Colombo sono circa cinque chilometri in automobile: la distanza che, a un anno e mezzo circa dalle sue dimissioni dalla giunta capitolina, potrebbe percorrere Marcello Minenna, ex assessore al Bilancio di Virginia Raggi e ora possibile membro della squadra di governo di Roberta Lombardi, se la pentastellata vincerà la sfida delle Regionali il 4 marzo.

Un altro tassello del puzzle

La voce circola in ambienti del M5s già da tempo, ma martedì si è aggiunto un tassello che potrebbe confermare il puzzle: un piano per la cancellazione dell’Irpef, annunciato da Lombardi e che porterebbe la firma dell’economista, che passa attraverso l’istituzione di un fondo per le infrastrutture a cui potranno partecipare i cittadini laziali in cambio di una progressiva riduzione dell’imposta «fino all’azzeramento totale». Operazione complessa, ma che «si può fare - ha detto Lombardi - ho messo a punto un team di esperti». Proprio di questo team dovrebbe far parte Minenna, già dirigente Consob e docente alla prestigiosa Lse di Londra, nonché ex assessore al Bilancio della «rivale» Raggi; per qualcuno, addirittura, il «sindaco ombra» voluto da Luigi Di Maio. Lui, non conferma e risponde: «Da economista indipendente elaboro proposte tecniche per gestire i complessi problemi del funzionamento dell’Eurozona, del debito pubblico nazionale e degli enti locali, Regioni incluse, proposte che sono a disposizione del Paese».

Posto di peso in giunta

Minenna si dimise il 1 settembre 2016, per contrasti con Raffaele Marra e Salvatore Romeo, ma non ha mai perso contatti con Lombardi: anzi, «stanno lavorando insieme», fa filtrare lo staff della deputata. Quello che sembra certo è che Minenna non dovrebbe assumere la carica di assessore al Bilancio, che Lombardi vorrebbe tenere per sé («l’80% della spesa regionale è sulla sanità, e io sarò commissaria»), ma potrebbe aprirsi per lui un altro posto di peso in giunta. Sull’azzeramento dell’Irpef, comunque, si è accesa la polemica: «Non si può dire che si cancella, bisogna dire la verità - ha liquidato la proposta il candidato-manager del centrodestra Stefano Parisi - Si può ridurre, ma con politiche di bilancio virtuose, e non a debito. Abbasseremo la spesa pubblica e anche l’Irpef, ma non l’azzereremo il primo anno, sarebbe assurdo».

La riduzione fiscale

La riduzione fiscale è un cavallo di battaglia anche degli altri candidati alla presidenza della Regione: l’uscente Nicola Zingaretti del centrosinistra, per esempio, ha messo in posizione di rilievo nel suo programma la conferma delle esenzioni dell’Irpef per una platea di 2,3 milioni di cittadini, con la prospettiva di una riduzione ulteriore dell’aliquota e il ribasso dell’Irap: obiettivi da raggiungere rinegoziando il debito e dando il via a una nuova stagione di spending review. Anche il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, candidato indipendente, ha la sua ricetta per le tasche dei contribuenti: l’istituzione, ha proposto ieri, di quindici «contee defiscalizzate» per 400 mila imprese sotto i dieci dipendenti, da sostenere grazie alla rinegoziazione dei mutui e con i fondi dell’Unione Europea.

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