Milano, 9 marzo 2015 - 21:12

Città dello Sport, ecco il documento
che fece quadruplicare i costi

E’ una memoria di giunta del comune di Roma, con Veltroni sindaco, che chiedeva l’ampliamento degli impianti mai terminati. E stimava la spesa complessiva in 260 milioni rispetto ai 60 iniziali

di Paolo Foschi Alessandro Fulloni

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ROMA - C’è un documento beffa nell’intricata vicenda di sprechi e promesse non mantenute sul progetto della Città dello Sport di Tor Vergata, progettata da Calatrava, costata finora oltre 240 milioni ma incompiuta. Per completare i lavori servono altri 426 milioni. E intanto gli scheletri delle enormi «Vele» nella periferia romana testimoniano il fallimento del progetto, il cui cantiere era stato aperto nel 2007 con la promessa che tutto sarebbe terminato in 24 mesi, giusto in tempo per i Mondiali di Roma del 2009.

Città dello Sport, cronaca degli sperperi
2005: Veltroni annuncia il progetto da 60 milioni

Il documento chiave

Come sono potuti lievitare i costi da 60 a oltre 600 milioni di euro? Secondo quanto ricostruito da Marco Marsilio, oggi segretario amministrativo di Fratelli d’Italia, ma consigliere comunale all’opposizione quanto il progetto di Calatrava fu lanciato, c’è una data fondamentale per capire il balzo dei costi. E’ il 18 ottobre del 2006. Ed è il giorno in cui Morassut presenta una memoria di giunta, recepita, intitolata «Richiesta al Rettore dell’Università di Tor Vergata di aumentare la capienza del Palasport (che doveva sorgere in una delle due Vele, ndr), in corso di progettazione, a 15 mila spettatori».

Le Olimpiadi sfumate

Nella memoria si legge che «occorre che considerare che recentemente sono stati assegnati a Roma i Campionati del Mondo di Pallavolo (poi disputati al PalaEur, ndr), le cui fasi finali richiederanno impianti per almeno 15 mila posti». Inoltre, «è intenzione dell’Amministrazione comunale avanzare la candidatura per ospitare le Olimpiadi del 2016: a tale scopo gli standard Del Cio richiedono diversi Palasport di cui almeno uno per 15 mila spettatori». La candidatura per i Giochi del 2016, come noto, non fu mai presentata, ma la sola intenzione bastò per giustificare l’ampliamento del progetto.

L’exploit dei costi

La seconda pagina della memoria di giunta
La seconda pagina della memoria di giunta

«In questo quadro - continua la memoria -, appare opportuno e conveniente, anche sotto il profilo economico, programmare l’adeguamento dell’impianto in corso di realizzazione agli standard olimpici evitando la realizzazione di un ulteriore impianto sportivo di grandi dimensioni». E lo stesso documento certifica il primo incredibile rialzo delle spese previste: fino ad allora si era parlato di 60 milioni per realizzare la Città dello Sport, nella memoria invece si parla di una «copertura finanziaria quanto a 55 milioni di euro nei fondi per Roma Capitale, quando a 60 milioni a titolo di mutuo da parte dell’Inail, quanto a 85 milioni di euro previsti nel Bilancio dello Stato 2007-2009 e quanto ad altri 60 milioni nel Bilancio comunale nel biennio 2007-2008». Totale dunque 260 milioni di euro. Ed era ancora il 2006.

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