20 dicembre 2017 - 15:47

Roma, contratto e riordino carriere poliziotti in piazza in 100 città

Ad annunciare lo stato di agitazione, il segretario nazionale Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, e il segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, Daniele Tissone

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«Giovedì 21 dicembre scenderemo in piazza in tutta Italia ancora una volta. I poliziotti si preparano ad affrontare un periodo natalizio carico di impegni e rischi, soprattutto per via della mai cessata allerta terrorismo e della difficile situazione lavorativa che si vive nelle carceri. L’ennesimo Natale lontano dalle proprie famiglie per garantire la sicurezza dei cittadini, tutto questo mentre il Governo continua a disattendere i propri impegni in materia di rinnovo del contratto di lavoro, vergognosamente fermo da quasi 10 anni». Ad annunciarlo il segretario nazionale Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, e il segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, Daniele Tissone.

Proteste in 100 città

«Giovedì - dicono i 2 sindacalisti - saremo a Palazzo Vidoni a Roma e in 100 città davanti alle Questure con presidi e volantinaggi per informare le persone sulla nostra situazione, per sensibilizzare il personale in divisa e soprattutto per mandare un forte messaggio al Governo e al Viminale su 2 grandi temi che toccano direttamente la pelle dei poliziotti: il contratto di lavoro e il riordino interno delle carriere». «Il Governo si è dimenticato da luglio delle donne e degli uomini in divisa, non convocando più il tavolo aperto questa estate. Pensano di rinunciare alla trattativa e di presentarsi con una proposta al ribasso del tipo prendere o lasciare? Pensano di non garantire un adeguato aumento alla parte fissa della retribuzione, che ormai non consente ai lavoratori in divisa di arrivare a fine mese? Pensano di non incrementare le indennità accessorie cioè gli straordinari, i notturni e i festivi che sono la “cifra” reale dell’attività di polizia? Noi non possiamo permetterlo». In relazione invece al riordino delle carriere «deve migliorare l’efficienza del sistema: dai mancati adeguamenti stipendiali legati al riordino, alla complessità delle procedure per i concorsi interni, dalle sperequazioni relative ai punteggi inerenti i titoli fino alla perdita di anzianità per alcuni ruoli, sono tantissime le questioni da risolvere. Siamo mobilitati da mesi e la nostra protesta non è destinata a fermarsi. Neppure durante le festività. Il Governo è avvisato».

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