Milano, 21 novembre 2017 - 07:29

Ostia, Pillo: gli onesti governano
Picca: vittoria M5S sporcata dai clan

Decimo Municipio, dopo la vittoria dei grillini polemiche e querele a Rampelli (FdI).

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Giuliana Di Pillo sceglie l’inconsueto palcoscenico del Pontile di Ostia per la sua prima uscita ufficiale da nuova «bandiera» del M5S. La neo-presidente del X Municipio dice di avere dormito due ore dopo la sbornia elettorale che l’ha vista trionfare sull’avversaria meloniana Monica Picca, ma non smette di sorridere del risultato tennistico. Un netto 60 a 40, 35 mila voti in più rispetto ai 19 mila raccolti al primo turno, sufficienti nonostante un oceano di astenuti. Un crollo dell’affluenza al 33%, 62 mila in cabina su 185 mila elettori, cittadini «allontanati dalla politica dopo due anni di commissariamento, ma ora li coinvolgeremo», promette la minisindaca che detta le priorità.

Tra queste «riaprire la pineta, progetti sociali, più sicurezza anche grazie a uno specifico osservatorio, criminalità fuori dalle istituzioni, regole ferree e bandi trasparenti» e, ovviamente, «la demolizione del lungomuro», in perfetta sincronia con il Campidoglio stellato, che ieri infatti ha presentato il futuro piano-spiagge. I cittadini «si riapproprieranno del proprio mare e potranno vedere l’orizzonte quando camminano», assicura la Di Pillo, stretta fin dalla nottata nell’abbraccio di Virginia Raggi, con cui ha brindato all’alba con cornetti e cappuccino nella Ostia appena conquistata.

Unanime l’applauso dai vertici del Movimento, da Luigi Di Maio a Beppe Grillo a Roberta Lombardi, che puntano ora sul traino della sindaca, ormai ex possibile zavorra, utile oggi anche per le elezioni regionali e politiche. Un’affermazione chiara che arriva, però, nel deserto della partecipazione, due elettori su tre non vanno ai seggi, e le roventi polemiche sui bacini di voti manovrati dalla criminalità. Già in nottata l’inizio della bagarre, quando Monica Picca (FdI) appena sconfitta, accusa l’antagonista grillina di aver vinto con «i voti di Casapound e degli Spada». Secca la replica della neo-eletta: «Questa è una reazione poco elegante e inopportuna dovuta alla sconfitta», la Di Pillo fa «dichiarazioni che offendono i cittadini onesti recatisi alle urne, basta polemiche».

Ma era solo l’inizio. «Il M5S cresce nei quartieri attenzionati, si indaghi dove i clan orientano il loro voto», rincara la dose il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, che poi analizza i numeri del ballottaggio: «I grillini passano dal 77% del 2016 al 59% di oggi, perdendo 18 punti in 18 mesi. La neopresidente pentastellata governerà con appena il 16% dei consensi». Chiaro il riferimento di Rampelli ai consensi record raccolti dalla Raggi a Ostia un anno fa nel ballottaggio con il dem Giachetti per la corsa a sindaco. Anche per Athos De Luca (Pd) «le vicende di CasaPound, Spada e il rogo alla sede Pd, hanno spinto molti elettori del centro-sinistra a votare contro la destra premiando immeritatamente i 5 Stelle incapaci di governare». La reazione del M5S Roma non si fa attendere: le parole di Monica Picca e Fabio Rampelli sono «gravi e diffamatorie: stiamo andando a denunciarli ai carabinieri». Il nuovo consiglio municipale di Ostia dal mix esplosivo – Casapound, un prete antifascista e i grillini – non si è ancora insediato e già scattano scintille.

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