Milano, 21 novembre 2017 - 07:19

La paura degli Spada e di CasaPound
Il compito che ora tocca alla sindaca

E’ bastata l’idea che il duo potesse votare centrodestra per compattare molti elettori del Pd intorno alla candidata grillina, non la più vicina a sé, ma la meno distante da sé

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I migliori alleati dei Cinquestelle a Ostia sono stati gli Spada e CasaPound. Non tanto per aver votato Giuliana Di Pillo, cosa assai improbabile, ma solo per aver lasciato intendere che avrebbero potuto votare l’altra candidata, l’esponente dei Fratelli d’Italia Monica Picca, la quale s’è inutilmente sgolata nel dire che i loro voti, no grazie, non li avrebbe voluti. Ma è bastata l’idea che il duo Spada-CasaPound potesse votare centrodestra per compattare molti elettori del Pd intorno alla candidata grillina, non la più vicina a sé, ma la meno distante da sé. Qualcosa di simile dev’essere accaduto per gli elettori di don De Donno, prete di frontiera molto impegnato nel sociale.

Complessivamente, stando al primo turno, i due potevano contare su oltre il 20 per cento dei voti. Un patrimonio che probabilmente ha spinto la candidata Cinquestelle verso la vittoria, staccando di quasi venti punti la concorrente in un ballottaggio che, comunque sia, ha sancito la totale disaffezione della gente dalla politica: ha votato solo un cittadino su tre, un risultato davvero misero e preoccupante.Il successo di Di Pillo, anche se con numeri assoluti bassi (36 mila voti sui 185 mila aventi diritto), è tuttavia una grande iniezione di fiducia per la sindaca Virginia Raggi, che al primo turno aveva lasciato sul campo quasi un terzo dei consensi che aveva avuto alle comunali. Erano suonati tutti i campanelli d’allarme, rafforzati dalla sconfitta in Sicilia del candidato grillino a vantaggio del candidato di centrodestra. E quindi si capisce, eccome, che ieri la prima cittadina abbia voluto festeggiare al Lido fino a notte fonda, tra applausi, selfie divertiti e cornetti caldi.

La gioia della vittoria contiene però anche una richiesta che la cittadinanza – al di qua e al di là della Via del Mare - avanza insistente: un cambiamento reale di passo. A un anno e mezzo dall’elezione, la conquista del X Municipio dovrebbe rappresentare per la giunta Raggi un secondo appello a muoversi, a dare segni forti di vita. Giuliana Di Pillo, per la parte che le compete, dovrà impegnarsi sul fronte caldo: la legalità a Ostia. Virginia Raggi dovra farlo sul fronte largo: la vivibilità di Roma. Se riuscirà rapidamente a dare segni di vitalità, bene. Altrimenti il credito che la Capitale continua a darle, un giorno o l’altro finirà. Non sempre si possono avere alleati fantastici come gli Spada, CasaPound e la paura che fanno.

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