Milano, 9 ottobre 2017 - 10:47

Attentato Marsiglia, Anis Hannachi arrestato a Ferrara: «Indottrinò il fratello killer, ha combattuto in Siria»

Al Viminale la conferenza stampa sull’operazione antiterrorismo internazionale che ha portato all’arresto del fratello di Ahmed Hannachi

Il 25enne Anis Hannachi  Il 25enne Anis Hannachi
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«Anis Hannachi aveva costanti contatti con la Francia». Secondo gli inquirenti, dunque, il fratello di Ahmed sarebbe coinvolto nell’attacco compiuto a Marsiglia dal fratello e sarebbe stato proprio lui a indottrinarlo alla jihad. Al Viminale, la conferenza stampa del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti che ha illustrato i dettagli dell’indagine internazionale sull’arresto del fratello del jihadista tunisino Ahmed, autore dell’omicidio di due ragazze francesi lo scorso 1 ottobre nei pressi della stazione di Marsiglia e, Roberti, annuncia «interessanti sviluppi».

«Anis è un foreign fighter addestrato in Siria»

«Secondo l’ipotesi investigativa fu Anis Hannachi ad indottrinare il fratello, Ahmed, e provocarne la radicalizzazione» fino all’attentato di Marsiglia. Secondo gli inquirenti, «Anis è un foreign fighter sbarcato in Italia a Favignana nel 2014. È stato respinto ed è andato in Siria ad addestrarsi, poi è tornato in Francia. La prima traccia certa in Italia è del 4 ottobre in Liguria, ma i francesi lo segnalano già il 3 ottobre e non escludono che fosse arrivato il 27 settembre». Il punto ora, è ricostruire se abbia effettivamente partecipato all’attacco di Marsiglia col fratello. Secondo Roberti, i tempi per l’estradizione di Anis in Francia, «saranno molto brevi».

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Ahmed Hanachi

«Non aveva programmato azioni in Italia»

A rispondere alla domanda se Anis progettasse azioni nel nostro paese è il direttore dell’Antiterrorismo Lamberto Giannini che spiega che la presenza del 25enne «appare abbastanza estemporanea». Alle autorità italiane Anis non era noto come soggetto radicalizzato: nelle banche dati delle forze di polizia risultava solo il fotosegnalemento del 2014, quando poi fu respinto e rimandato in Tunisia. «Sono stati i colleghi francesi - ha spiegato Giannini - ha segnalarcelo come combattente della jihad nel contesto siro-iracheno». Nelle file dei jihadisti, assieme ad altre migliaia di foreign fighters, Anis avrebbe militato per almeno due anni, dal 2014 al 2016. Per Giannini va comunque evidenziato che «i casi di soggetti vicini al jihadismo e passati per l’Italia sono per adesso testimonianza di esperienze e di storie diverse tra loro: da parte nostra c’è la massima attenzione, le indagini proseguono serrate ma non esiste una matrice comune di condotte e di comportamenti tale da far pensare che in Italia ci sia una base per la preparazione di azioni».

La cattura

L’arresto di Anis Hannachi, 25 anni, è stato compiuto dalla Digos di Bologna ed è avvenuto su richiesta della magistratura francese. Subito dopo l’attacco era stato infatti emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti dei familiari dell’uomo che dopo essere passato all’azione e aver ucciso due cugine di 20 e 21 anni, era stato a sua volta freddato dal servizio di sorveglianza dello scalo ferroviario.

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