Il Quirinale conferisce la medaglia d’oro al merito civile a don Gioacchino Rey, il coraggioso sacerdote che nei giorni bui del 1944 cercò in ogni modo di impedire la deportazione dei romani del Quadraro. «Con eroico coraggio e incurante dei gravissimi rischi personali, aiutò la lotta clandestina e, con generoso slancio pastorale, sostenne coloro che cercavano scampo dalle violenze e dalle crudeltà delle forze occupanti».
Il terzo sacerdote a ricevere l’onorificenza
Con queste motivazioni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella onora la memoria del prete originario di Lenola attivo contro i rastrellamenti dei tedeschi che portarono alla deportazione in Germania di oltre 800 residenti del quartiere considerato dalle Ss “un pericoloso nido di vespe”. È il terzo sacerdote romano di quegli anni a ricevere il riconoscimento della repubblica dopo don Giuseppe Morosini e don Pietro Pappagallo. La parrocchia di don Rey era quella di Santa Maria del Buon Consiglio. L’onorificenza sarà consegnata all’arcivescovo vicario Angelo De Donatis che a sua volta la consegnerà poi al comune di Lenola.
«Riuscì a liberare molti ostaggi»
«Durante il feroce rastrellamento di centinaia di uomini del quartiere effettuato dalle truppe naziste – si legge nelle motivazioni -, dopo essersi offerto al nemico come ostaggio al posto dei suoi parrocchiani, con la propria encomiabile e instancabile opera riuscì a far liberare ostaggi e a fornire sostegno e conforto ai perseguitati e alle loro famiglie, consentendo anche di ricostruire l’identità dei deportati e di preservare la memoria delle persone coinvolte». La proposta di riconoscere i meriti di don Rey era stata formalizzata dal commissario Francesco Paolo Tronca su richiesta dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia (Anrp) presente al Quirinale con i suoi rappresentanti. Nell’occasione Pierluigi Amen dell’Anrp leggerà un testo ricavato dalle ricerche effettuate su don Rey e la deportazione del Quadraro. Sarà presente anche un rappresentante del Comune di Roma. Don Rey morì in un incidente stradale a Roma, il 13 dicembre del ‘44.