Milano, 22 ottobre 2017 - 09:17

De Luca, Pd: «Gli altri? Inadeguati con noi giù il lungomuro abusivo

Intervista ai 9 aspiranti presidenti del litorale. L’ambientalista guida i dem di Ostia in solitaria e lancia appelli contro l’astensionismo: «Lo stadio della Roma? Fatto così danneggia il territorio»

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Il 5 novembre prossimo il X Municipio tornerà al voto dopo oltre due anni di commissariamento per mafia. I quasi 300mila abitanti del litorale capitolino – più di 15 quartieri e rioni tra Ostia, Acilia, Infernetto e Casalbernocchi – potranno così indicare il futuro mini-sindaco e il suo governo. Sono nove i candidati in campo (sedici le liste in totale), intervistati in ordine sparso sugli stessi temi, i principali, che riguardano il territorio. Athos De Luca, 70 anni, è il candidato presidente del Partito Democratico. Ex senatore, già assessore provinciale e consigliere comunale con Ignazio Marino, ha in lista una squadra di giovanissimi. Lo slogan è quello dei moschettieri: «Uno per tutti, tutti per uno».

Il X Municipio esce da un commissariamento per mafia, su quali strumenti punta per combattere per l’illegalità?
La magistratura è determinante per la sua parte investigativa, ma la parte istituzionale deve avere il ruolo di prevenzione. A Ostia c’è la criminalità perché se le istituzioni non danno risposte alla collettività, se non danno servizi, non si occupano delle gente, se non creano opportunità di lavoro, si lascia spazio fatalmente alle sacche del malaffare. Questa è una partita determinante, ma noi siamo pronti, il vero delegato alla legalità saranno gli assessori tutti, alla scuola, al sociale, il presidio sul territorio sarà la politica.

Tra i problemi principali del territorio c’è il trasporto, ferrovia Roma-Lido e strade con gravi criticità. Soluzioni rapide?
Parto dalla vicenda dello stadio della Roma, frutto di una visione miope: hanno tagliato i fondi per ferrovia e via del Mare, una decisione folle che consuma così più territorio e priva delle risorse indispensabili per il nodo-viabilità del litorale. Fortunatamente poi per la Roma-Lido attendiamo i180 milioni della Regione per i treni nuovi, che perlomeno non andranno incontro agli storici guasti dei vecchi. Poi qui abbiamo seri problemi di collegamenti viari, con l’aeroporto - il ponte della Scafa che non si capisce perché non vada avanti - l’isolamento del territorio è evidente anche tra i quartieri, ci si impiega meno ad andare a Roma che da Acilia all’Infernetto. Insomma è chiaro che ci vogliano investimenti e noi ci lavoreremo.

Ostia potrebbe vivere di turismo, mare, archeologia, pinete. Ma progetti di ampio respiro sono mancati. Le sue proposte?
Il territorio ha dei beni culturali e ambientali straordinari ma che non vengono utilizzati. La situazione del mare è emblematica, perché ridotto in quelle condizioni non è ospitale, non è godibile, è chiuso. Bisogna risolvere il problema del lungomuro e subito. Francamente, sentendo gli altri candidati, sembra che nessuno voglia risolvere il problema. Di petto intendo. Loro parlano del Pua (Piano Utilizzo Arenili, ndr), ennesima boutade della Raggi, perché lì c’è scritto che lo puoi abbattere, ma per forza visto che il lungomuro è abusivo! Ma il Pua chissà quando sarà operativo, deve andare all’assessorato all’urbanistica dove c’è quello scienziato così attivo, poi in giunta e consiglio, quindi, come dire, è di là da venire. Non è questo lo strumento per la demolizione. Noi puntiamo alla linea “Sabella” (Alfonso, magistrato chiamato dal sindaco Marino come delegato di Ostia nel 2015, ndr). Ci sono le concessioni che non rispettano le regole? Allora le fai decadere e demolisci, tu o loro in danno. Devi acquisire contrattualità forte con i balneari, altrimenti prendi in giro tutti. Se ci si fa finanziare la campagna elettorale dagli stabilimenti, ovvio che non si risolve. Sul turismo interroghiamoci, qui non c’è un hotel a 5 stelle, né un vero rilancio del teatro di Ostia Antica, dove fanno vedere film, che è un’idea, ma la vocazione vera è quella di ospitare spettacoli teatrali, dal vivo. Urgente poi la messa in sicurezza della Pineta di Castel Fusano, un disastro perché abbandonata a se stessa, non c’erano presidi, è stata la sagra dell’improvvisazione. Chiaro che è Roma Capitale che doveva coordinare e agire. Poi abbiamo la scuola alberghiera Enalc ad esempio, si potrebbero fare grandi cose, eventi internazionali, corsi universitari, muoviamoci si può fare. La Raggi vuole fare l’Ufficio Tevere? Allora apriamolo sul litorale. Come l’ex colonia Vittorio Emanuele, qui ci sono tanti spazi lasciati a morire e li riapriremo. Questi sono tutti temi al centro del nostro lavoro.

Ampie fette di territorio sono obiettivo della criminalità anche perché manca lo Stato: come agire sul sociale, sul welfare?
L’ospedale Grassi vive una difficoltà evidente, ha un bacino enorme, bisognerà che la Regione faccia qualcosa per ovviare questa situazione. Poi sull’aspetto sociale, dalle case famiglie all’assistenza, c’è ad esempio la risorsa enorme del volontariato lasciato a se stesso, che non viene incentivato. Va messo a sistema e valorizzato, ci vogliono idee e investimenti magari pure privati, per creare una vera assistenza sociale. Dopo di che la via maestra qui, è realizzare al più presto la riforma dell’area metropolitana. Ostia deve diventare il primo grande comune metropolitano! Così avranno un loro bilancio, poteri fiscali, risorse da reinvestire e un loro budget, un auto-responsabilizzazione.

Allagamenti, altro tema drammatico del litorale. Canali insufficienti, abusivismo, manca una regia comune.
Prima cosa da fare: con l’ex Autorità di Bacino si stanno analizzando i progetti realizzati dal Consorzio di Bonifica per vedere quali sono quelli esecutivi che si possono finanziare subito con i fondi di Italia Sicura, in prevalenza dovrebbero essere progetti immediati, dalla manutenzione straordinaria dei canali e idrovore. Così metti a regime la rete che hai per mitigare un po’ il problema degli allagamenti con interventi veloci. Poi noi abbiamo una serie di idee già presentate in Regione: attraverso i canali, invece di convogliare le acque nei grossi collettori, si potrebbero andare a disperdere nella pineta di Castel Fusano, idea rivoluzionaria da studiare e mettere in pratica, ma servirebbe alla messa in sicurezza del parco e risolverebbe il problema del deflusso delle acque che provocano le esondazioni. Un problema complicato dalla crescita urbanistica e dalla rete ormai insufficiente.

Tre cose semplici che vorrebbe fare subito, che si potrebbero fare subito.
Abbattere l’ufficio tecnico municipale presente sulla spiaggia, è inutile, non ha particolare valore. E lì creare una spiaggia libera per bambini disabili. Che abbia insomma una valenza sociale e insieme sia aperta a pubblico. Quindi così noi amministrazione diamo il buon esempio per primi e demoliamo i nostri immobili sulle spiagge. Due, l’aspetto del decoro urbano, si garantisca almeno lo sfalcio dell’erba, la cura dei parchi e insieme la piantumazione di alberi. Sia nei quartieri nuovi che in quelli vecchi. Infine, far funzionare la macchina amministrativa, ci vuole la rotazione del personale o almeno implementare gli uffici, per esempio quelli relativi all’edilizia scolastica, molti non funzionano, rallentano gli iter.

In caso del probabile ballottaggio, in caso di vittoria pensa a coalizioni o al contrario appoggerà altri schieramenti?
La scelta è politica, la dovrà dare il partito. Questa frammentazione che c’è stata a sinistra avrebbe potuto dare valore aggiunto, invece ognuno ha voluto sua listarella, anche se ci sono molti valori in comune. Se fossi stato chiamato un po’ prima, mi sarei dato da fare per creare una coalizione allargata. Ma soprattutto vorrei dire che sono l’unico in questa campagna a invitare tutti i cittadini a votare, è importantissimo perché dopo due anni di commissariamento il futuro presidente dovrà avere un larghissimo consenso popolare. Lo legittimerà, darà forza alla politica, in caso inverso sarà un governo debole, sarebbe una ripartenza sbagliata. Andate a votare, capisco la delusione dei cittadini, ma qui ci vuole una larga partecipazione. Altrimenti facciamo un favore al malaffare. Per quanto riguarda i candidati, con tutto il rispetto, la situazione del X Municipio è particolare e di grande emergenza, ci sono poteri forti radicati e per cambiare tale quadro gli altri candidati sono inadeguati. Qui si tratta di andare in trincea, se si vogliono cambiare davvero le cose, se poi non vogliono cambiare allora sta bene anche a loro, si farà normale amministrazione. Le spiagge restano così, si fa favore ai balneari e alle lobby. Io non sono qui per fare questo, sono qui per cambiare tutto in modo radicale, gli altri non sono in grado di farlo. Per l’inesperienza e l’incapacità stiamo pagando un prezzo altissimo a Roma, non facciamo lo stesso errore pure qui a Ostia.

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