4 febbraio 2018 - 12:43

Il Papa: il 23 febbraio una giornata di digiuno e preghiera per la pace

L’annuncio di Francesco all’Angelus, «dinanzi al tragico protrarsi di situazioni di conflitto nel mondo, in particolare in Congo e nel Sud Sudan». La preoccupazione per «la scarsa attenzione alla vita e alla sua protezione»

di Ester Palma

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Una giornata di digiuno e preghiera per la pace nel mondo: l’invito «urbi et orbi» di papa Francesco è per il 23 febbraio, primo venerdì di Quaresima. Il Santo Padre lo ha annunciato nel corso della recita dell’Angelus in piazza San Pietro. «Dinanzi al tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo, offriremo il digiuno in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan».

«Invito anche per i non cristiani»

E ha aggiunto: «Come in altre occasioni simili, invito anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa nelle modalità che riterranno più opportune. Rivolgo un accorato appello perché anche noi ascoltiamo questo grido e, ciascuno nella propria coscienza, davanti a Dio, ci domandiamo: “Che cosa posso fare io per la pace?”. Sicuramente possiamo pregare; ma non solo: ognuno può dire concretamente no alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perché le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti. Il nostro Padre celeste ascolta sempre i suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell’angoscia, risana i cuori affranti e fascia le loro ferite».

«Sostenere la vita sempre»

L’altro tema forte della riflessione domenicale di Francesco è legato all’odierna «Giornata Mondiale per la Vita»: «Sono molto preoccupato dall’avanzare della “cultura dello scarto”, contro cui non vedo una sufficiente mobilitazione. E mi preoccupa anche non vedere oggi in piazza tanti militanti del Movimento per la Vita. Non sono tanti quelli che lottano per la vita in un mondo dove ogni giorno si fanno sempre più armi e leggi contro la vita. Mi associo al Messaggio dei Vescovi italiani ed esprimo il mio apprezzamento e incoraggiamento alle diverse realtà ecclesiali impegnate in questo ambito in tanti modi. Preghiamo che il mondo sia più cosciente in questa difesa della vita», ha aggiunto accorato, scandendo le parole.

Il Madagascar e il giovane nuovo beato

Francesco ha poi espresso «vicinanza alle popolazioni del Madagascar, recentemente colpite da un forte ciclone, che ha causato vittime, sfollati e ingenti danni. Il Signore le conforti e le sostenga». E ha ricordato il giovane Teresio Olivelli, proclamato Beato ieri a Vigevano: fu ucciso per la sua fede cristiana nel 1945, nel lager di Hersbruck: «Egli ha dato testimonianza a Cristo nell’amore verso i più deboli e si unisce alla lunga schiera dei martiri del secolo scorso. Il suo eroico sacrificio sia seme di speranza e di fraternità soprattutto per i giovani».

I curdi bloccati in piazza

Cinque curdi sono stati bloccati dopo aver tentato di entrare in piazza San Pietro, in occasione dell’Angelus, con bandiere curde e striscioni che avevano nascosto negli indumenti. I cinque, bloccati ai varchi dalle forze dell’ordine, sono stati fermati e identificati. Il presidente turco Erdogan arriverà a Roma verso le 20 e nella capitale è scattato da stamani il dispositivo di sicurezza che prevede anche una green zone in centro.

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