5 febbraio 2018 - 20:16

Picchiato e derubato dell’Ipad
Condannati 2 militanti di Casapound

Pieropaolo Meli, 28 anni, aveva ripreso col cellulare i ragazzi che stavano affiggendo delle locandine di un concerto: da questo sarebbe nato una lite finita con le botte e la rapina dell’Ipad che conteneva le immagini

di Giulio De Santis

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Picchiano un ragazzo e poi gli rubano l’ipad. Autori del pestaggio, seguito dalla rapina del tablet, sono stati, secondo l’accusa, due militanti di Casapound, Alessandro Catani e Sebastian Magnificat, ieri condannati dal tribunale a 2 anni e 2 mesi di reclusione. A scatenare l’assalto, seguito alla sottrazione del congegno elettronico, ci sarebbe stata la volontà dei due attivisti di entrare in possesso di una serie di foto scattate da un passante, Pieropaolo Meli, 28 anni. Immagini che ritrarrebbero gli imputati durante l’affissione di locandine di presentazione di un concerto della «Compagnia dell’Anello», svoltosi nella primavera del 2013.

La difesa: «Incongruenze probatorie»

Il gruppo musicale, fondato a Padova nel 1974, si è sempre dichiarato «alfiere» della musica alternativa di destra. Le accuse contestati agli attivisti sono rapina e lesioni. In realtà l’autore delle foto ha denunciato, fin dalle prime parole raccolte dagli inquirenti, di essere stato aggredito da un gruppo composto da un totale di quattro persone. Il giovane però non è stato in grado di identificare tutti gli aggressori, avendo riconosciuto soltanto Catani e Magnificat. Che nel processo hanno sempre respinto le accuse. «Il tribunale ha ignorato le numerose incongruenze probatorie sottolineate dalla difesa, che faremo di nuovo valere in appello», osserva il difensore di Magnificat, l’avvocato Domenico Di Tullio.

Le foto scattate col cellulare

Il pestaggio risale alla notte del 4 aprile del 2013. Mele sta camminando lungo viale Emanuele Filiberto, vicino alla sede di Casapound, quando vede delle persone impegnate ad affiggere manifesti. Incuriosito, si avvicina e con il cellulare scattate delle foto. Essere immortalati da un passante, senza averne concesso il permesso, provoca una reazione di rabbia in chi sta attaccando volantini. E cosi Mele è circondato e picchiato. Poi gli viene rubato l’ipad. Soltanto che gli sottraggono il congegno sbagliato. Mele le foto le ha scattate con il cellulare. E alcuni volti immortalati sarebbero degli imputati, nonostante entrambi abbiano negato la loro presenza in via Emanuele Filiberto quella notte.

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