21 febbraio 2018 - 07:11

Roma, il Papa predilige le periferie Prossima fermata: ponte Mammolo

Con la visita di domenica prossima alla parrocchia di San Gelasio, saranno quattordici le comunità che Francesco ha visitato in cinque anni. Una sola in centro. Il Pontefice batte le periferie anche con i «gesti di misericordia»

di Luigi Accattoli

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Domenica il Papa tornerà a battere la periferia romana: andrà alla parrocchia di San Gelasio a Ponte Mammolo. Con questa saranno quattordici le comunità che avrà visto in cinque anni e tutte in periferia: solo una in Centro, quella del Sacro Cuore a via Marsala, che è accanto a Termini ed è più di frontiera di quelle vicine al raccordo.

Il Papa della Chiesa in uscita cerca le borgate per la «scelta dei poveri» e perché dice che «la realtà si capisce meglio dalla periferia». Da questa sua preferenza può venire un’utile provocazione alla città e ai governanti: né ieri né oggi la politica romana mostra di sapersi occupare degli ultimi.

La maggioranza di noi romani non sa dove si trova Ponte Mammolo e chi lo sa è perché laggiù c’è una fermata della Metro B. Il Papa è già stato in un’altra parrocchia di quel quartiere, San Michele Arcangelo, nel febbraio del 2015 e allora visitò a sorpresa un campo profughi dove entrò senza scorta e dove portò il suo abbraccio a equadoregni, neri, afghani, rom.

Francesco batte le periferie anche con i «gesti di misericordia», come li chiama, che una dozzina di volte l’hanno condotto in ospedali, carceri, ospizi, campi di rifugiati. Anche quelle uscite erano provocazioni alla città perché si occupi dei figli dimenticati.

L’8 dicembre, a piazza di Spagna, invitò i romani a combattere il «virus della rassegnazione al degrado ambientale ed etico». L’uscita di domenica riproporrà quell’invio.

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