25 febbraio 2018 - 08:04

«Più turisti e meno migranti»: è l’effetto della paura

La candidata cinquestelle Roberta Lombardi, che ha inserito nel suo programma l’obbiettivo di aumentare i turisti e di diminuire gli immigrati, non ha fatto altro che un’operazione di verità. Magari disdicevole, magari imbarazzante, ma sincera

di Giuseppe Di Piazza

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Più turisti, meno migranti. Come programma elettorale non è male. Questa nostra terra, nella testa di alcuni (di molti?), è infatti un agglomerato di bed & breakfast e di pizzerie, non una regione. Un super fast food del ricordo: veni, vidi, taggai. Roma, povera Roma, dove le trattorie sono diventate minimarket e i ricordari si sono fatti imperatori.

La candidata cinquestelle Roberta Lombardi, che ha inserito nel suo programma l’obbiettivo di aumentare i turisti e di diminuire gli immigrati, non ha fatto altro che un’operazione di verità. Magari disdicevole, magari imbarazzante, ma sincera. Quel che serpeggia ormai in Italia è la paura, (insensata? ancestrale?), ma la paura, se ben cavalcata, può portare lontano. Può per esempio allontanarci dagli appelli umani, cristianamente umani, di Papa Francesco. Pensate: che gliene può importare delle parole di un pontefice «inclusivo» a chi vede nemici ovunque, anche nella grammatica italiana?

La deriva 2018 del nostro Paese è la sintesi di quanto di peggio abbiamo fatto a noi stessi in quest’ultimo decennio. Aver tolto spazio alla società per consegnarlo in modo ottuso ai social, al delirio degli avvelenatori dei pozzi che si esercitano, in modo organizzato e talvolta anonimo, costruendo false notizie, augurando la morte al prossimo, inneggiando al peggior fascio-razzismo. A questa gente, lo slogan più turisti, meno migranti non suscita alcun dubbio. Neanche a noi: è l’Italia 2018. Un’Italia da paura.

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