25 febbraio 2018 - 10:49

Terrorismo, da Marsiglia ad Anzio vicino ai foreign fighter: espulso

Quarantenne tunisino rimpatriato «per motivi di sicurezza dello Stato». È il 23° in Italia dall’inizio dell’anno, e il 260° dal 2015. L’uomo, già monitorato dai servizi francesi, viveva con la compagna italiana che costringeva a seguire le regole islamiche

di Rinaldo Frignani

Una veduta di Anzio dove viveva il tunisino espulso Una veduta di Anzio dove viveva il tunisino espulso
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Dalla moschea di Belsunce, nel centro del quartiere arabo di Marsiglia, ad Anzio. Per vivere con la sua compagna e costringerla a seguire le regole islamiche. Ma non è per questo che un tunisino di 41 anni è stato espulso ieri «per motivi di sicurezza dello Stato». Il nordafricano era seguito da tempo dai servizi di sicurezza francesi per i suoi rapporti con alcuni connazionali e altre persone che gravitavano proprio attorno al luogo di culto e che poi sono andati a combattere sul fronte siriano e su quello iracheno.

Il quarantenne aveva precedenti di polizia sia per reati legati all’immigrazione clandestina sia alla falsificazione di documenti. Un personaggio di un certo calibro, quindi, che il 12 febbraio scorso è stato rintracciato e identificato dalla Digos di Roma e dall’Ucigos proprio ad Anzio. Gli accertamenti hanno poi portato alla sua espulsione.

Dapprima il tunisino è stato fermato e condotto nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino, poi è stato accompagnato fisicamente nel suo paese d’origine. Si tratta del 23° provvedimento di allontanamento per questi motivi dall’inizio dell’anno sul territorio nazionale. Dal 2015 a oggi sono stati invece 260. Gli accertamenti da parte dell’Antiterrorismo sono scattati dopo la segnalazione dei colleghi francesi che stavano tenendo sotto osservazione il quarantenne. Anche perché dalla piazza di Marsiglia sono partiti molti foreign fighter e molti sono quelli ritornati. Il tunisino però si era già spostato in Italia. Gli investigatori della Questura e dell’Ucigos si sono messi sulle sue tracce fino a quando hanno individuato la sua abitazione dove viveva con la compagna.

L’operazione è scattata all’inizio di febbraio e il quarantenne è stato condotto a Torino in attesa che venissero svolte ulteriori indagini al termine delle quali è stato rimpatriato con l’accompagnamento di personale della polizia italiana che lo ha consegnato alle autorità tunisine. Solo pochi mesi fa, anche in seguito all’uccisione a Milano di Anis Amri, l’attentatore di Berlino nel Natale 2016 in un conflitto a fuoco con la polizia, gli investigatori avevano scoperto che il giovane aveva contatti proprio con il litorale pontino, fra Anzio e Aprilia. E proprio da lì sono stati allontanati dal territorio nazionale altri nordafricani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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