24 gennaio 2018 - 14:14

Mafia, da oggi a Roma la teca con i resti dell’auto della scorta di Falcone

Anche 400 studenti questa mattina all’inaugurazione della mostra che resterà aperta tutti i giorni fino al 31 gennaio. Zingaretti: «Un monito perenne per non dimenticare mai la strage di Capaci»

La vedova Montinaro davanti alla teca in Galleria Sordi (Daniele Leone-LaPresse) La vedova Montinaro davanti alla teca in Galleria Sordi (Daniele Leone-LaPresse)
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Da questa mattina e fino al 31 gennaio è esposta alla galleria Sordi, a Roma per la prima volta, la teca che custodisce i resti della Croma blindata su cui viaggiavano gli uomini della scorta di Giovanni Falcone: Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro. All’inaugurazione della mostra visibile tutti i giorni dalle 8.30 alle 21, erano presenti questa mattina il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando il vice direttore generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, prefetto Luigi Savina, e Tina Montinaro, la vedova del caposcorta di Falcone insieme ai vertici della Polizia di Roma.

400 studenti già in visita oggi

Hanno partecipato anche 400 studenti delle Scuole Superiori provenienti da varie città del Lazio e tante altre scuole si alterneranno in questi mesi a rendere omaggio alla Teca grazie alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale. La Regione Lazio ha deciso di promuovere l’esposizione della teca che custodisce i resti della Croma blindata su cui viaggiavano gli uomini della scorta di Giovanni Falcone per sensibilizzare i giovani al tema della lotta alla mafia.

«Quarto savona Quindici»

Obiettivo della mostra è quello di raccontare la storia di chi viaggiava su quell’auto, i ragazzi della «Quarto Savona Quindici» (nome in codice della scorta), la storia di un viaggio, quello della croma blindata che il 23 maggio del 1992, colpita in pieno dalla deflagrazione di 600 kg di tritolo, fu ritrovata nel tardo pomeriggio di quel giorno, distrutta, in un uliveto a diverse centinaia di metri di distanza dal luogo dell’attentato. La storia di questo viaggio continua ad essere «raccontata» grazie all’impegno della Polizia di Stato e di Tina e Antonio Montinaro, vedova e figlio del caposcorta di Falcone.

«Per non dimenticare»

«La Quarto Savona Quindici rappresenta un monito perenne per non dimenticare la strage di Capaci e tutte le vittime innocenti delle mafie. Abbiamo sentito il dovere di organizzare la tappa romana di un viaggio che, percorre le città dell’Italia per affermare che la memoria di uomini straordinari che hanno perso la vita per la democrazia è viva solo se tutti insieme riusciamo a trasformarla in impegno quotidiano contro tutte le mafie» ha spiegato Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio.

«Un percorso di cultura e legalità»

«Questa iniziativa è il frutto di un percorso di cultura e legalità realizzato da anni all’interno delle scuole e nei confronti di ragazzi che quel giorno non erano ancora nati, ma che hanno la possibilità di rendere omaggio alla Teca e “aggiungere carburante”, permettendo al contachilometri di quella croma di continuare a girare», ha aggiunto il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio.

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