Milano, 2 dicembre 2017 - 22:23

Grasso alla prova della leadership Nasce la lista «Liberi e uguali»

In sala a Roma anche Bersani, D’Alema e Camusso. Cuperlo e Orlando chiedono unità

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Sereno, determinato, convinto di aver fatto la scelta giusta. Con questo spirito, nella tarda mattinata di oggi, Pietro Grasso salirà sul palco dell’Atlantico Live di Roma. Per chiudere l’assemblea costituente della nuova sinistra e lanciare la sua candidatura alle Politiche, alla guida della lista unitaria che mette assieme i destini di Mdp, Sinistra italiana e Possibile. Per Bersani, D’Alema e compagni è una cessione di sovranità che non ha precedenti nella storia del centrosinistra. Gli ex ds consegnano al presidente del Senato le chiavi della nuova «ditta», convinti che Grasso dimostrerà sul campo quella «leadership naturalmente pop», nel senso tutto positivo del termine, che il governatore Enrico Rossi gli attribuisce. Il discorso di investitura è pronto e somiglia più una carta dei valori, che a un programma di governo. Equilibrato nei toni e del tutto privo di formule e slogan politicisti, il testo che l’ex magistrato ha scritto a palazzo Giustiniani dopo l’approvazione della legge di Bilancio ha come capisaldi i principi e i valori fondamentali della Costituzione. Uguaglianza, giustizia, libertà, lavoro. Una traccia che spiega perché il presidente abbia alla fine scelto come nome della lista «Liberi e uguali», a dispetto delle pressioni di chi avrebbe voluto un riferimento alla parola sinistra. Il dibattito interno è stato così acceso e foriero di tensioni, che la presentazione del logo è stata rimandata.

In prima fila siederanno D’Alema, Bersani e gli altri «big» fuoriusciti dal Pd. Dal palco parleranno Speranza, Fratoianni e Civati e, fra un intervento e l’altro dei leader quarantenni, il microfono passerà a una quindicina di testimonial: un giovane sindaco, i presidenti di Arci e Legambiente, l’operaia della Melegatti, il medico di Lampedusa, un rappresentante di Banca Etica. Antonio Bassolino ha accettato l’invito «con piacere». Susanna Camusso ha confermato la sua presenza. Laura Boldrini invece aspetta il via libera alla manovra prima di ufficializzare la sua scelta di campo. A sinistra, sperano nel fronte di Grasso. Dal Pd arriva il polemico «in bocca al lupo» di Matteo Orfini, spaventato per gli effetti della rottura nei collegi: «Le persone più felici saranno Berlusconi, Salvini e Grillo, non certo il proletariato». Gianni Cuperlo scrive a Speranza, Fratoianni e Civati, un ultimo appello a incollare i cocci del centrosinistra: «Non mi arrendo all’idea che la nostra metà del campo marci divisa». E anche Andrea Orlando si augura che Grasso pronunci la parola «unità».

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