Milano, 11 novembre 2017 - 08:36

Pirozzi: «Giro? Mai preso un voto sempre nel listino»
I mal di pancia di Fratelli d’Italia

In salita la corsa alle regionali del sindaco di Amatrice che, però, tira dritto: «Chi ci sta ci sta». In Forza Italia rivendicano che la scelta del candidato presidente spetta a loro, mentre nel partito di Giorgia Meloni qualcuno teme le trame degli ex An

Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi (Imagoeconomica) Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi (Imagoeconomica)
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«Non si vince solo con gli scarponi»: a Francesco Giro, responsabile nazionale dei dipartimenti di Forza Italia, non è piaciuta la fuga in avanti di Sergio Pirozzi. Sentite la replica del sindaco di Amatrice: «Parla chi non ha mai preso un voto ed è sempre stato nel listino. L’unico Giro che conosco è quello d’Italia». Comincia bene la corsa alle regionali dell’ex allenatore di calcio che, per ricomporre il mosaico delle alleanze, dovrà dribblare più di un ostacolo. Ieri ha ironizzato sugli «eccessivi nervosismi» che agitano il centrodestra: «Stiamo lavorando a una terapia di sostegno psicologico per le popolazioni colpite dal terremoto, forse dovremmo estenderla...».

Fa del sorriso una bandiera, il primo cittadino del comune in provincia di Rieti. Pronto a mettere insieme una squadra composta da sindaci, professionisti, pezzi della società civile e dell’associazionismo. E i partiti? «Chi ci sta ci sta, io vado avanti». Se non sarà facile dipanare la matassa, saranno i tavoli tecnici con gli sherpa delle tre forze di coalizione ad arare il terreno in vista dell’incontro tra i leader. Gli azzurri vogliono intestarsi la scelta, per evitare di finire all’angolo: «Sarebbe un segnale di marginalità, ma dopo che Pirozzi ha sparigliato le carte è ancora possibile ricomporre il mazzo — riflette un forzista di lungo corso — . Certo, se lui continua ad andare avanti a spallate lo stritoleranno in cinque minuti». Malumore anche in FdI, nel quale milita il sindaco di Amatrice: «Più si facevano insistenti le voci di una sua candidatura — racconta un insider — più lui continuava a negare. Noi gli abbiamo sempre detto di essere disponibili a lavorare insieme, non ci saremmo aspettati un comportamento così poco consequenziale».

I bene informati temono che dietro questo colpo di teatro ci siano gli ex An: «Personaggi in cerca di una collocazione che, visto il basso quoziente elettorale, se andassero da soli non sarebbero rieletti. Trainati da Pirozzi avrebbero le spalle coperte». Tra i rumors che si rincorrono, c’è anche chi sospetta lo zampino di Nicola Zingaretti: «Se il centrodestra non trovasse la quadra, sarebbe il primo a trarne vantaggio».

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