Milano, 19 ottobre 2017 - 20:44

Marcia su Roma: dopo lo stop, Forza Nuova rinuncia al corteo del 28

Il movimento di estrema destra ha gettato la spugna. Ma un gruppo nutrito scrive un appello al ministro Minniti: «Quando si limita la libertà di qualcuno, si limita la libertà di tutti»

Esponenti del partito di estrema destra (Ansa) Esponenti del partito di estrema destra (Ansa)
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Forza Nuova ha rinunciato a tenere qualsiasi iniziativa il 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma fascista del 1922, dopo il divieto notificato dalla Questura della Capitale per la manifestazione annunciata. «Nel pomeriggio di giovedì i promotori si sono presentati in Questura comunicando nuove modalità di svolgimento dell’iniziativa, che sono oggetto di adeguate valutazioni - si legge in una nota della Questura -. Il 28 ottobre, quindi, non si terrà nessun evento». Dunque Forza Nuova non demorde e ha presentato preavviso per altre iniziative..

La lettera firmata

La polemica, mentre il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, è agli arresti domiciliari dallo scorso 28 settembre, dopo che con altri militanti del movimento neofascista ha cercato di bloccare la consegna di una casa popolare al Trullo a una famiglia eritrea scontrandosi con la polizia e ferendo tre agenti. Sempre giovedì, alla notizia dello stop del questore alla Marcia, un gruppo composto da un onorevole (La Russa), un generale (Bertolini) due professori (Vassallo e Possenti) e avvocati vari, ha rivolto al titolare del Viminale, Marco Minniti, un appello in cui si sottolineava come «quando si limita la libertà di qualcuno, si limita la libertà di tutti». E secondo il leader Roberto Fiore «sono significative le firme dell’onorevole Ignazio La Russa, ex Ministro della Difesa che in una nota ha spiegato con chiarezza la sua posizione, come quelle di intellettuali, avvocati, alti ufficiali, come il generale Marco Bertolini, campioni dello sport, esponenti della cultura italiana e della società civile, che nelle ultime ore stanno arrivando a decine e tutti d’accordo sull’importanza della libertà di manifestare».

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