Milano, 22 ottobre 2017 - 16:06

Bankitalia, Renzi bacchetta Boldrini: «La mozione non l’avrei accettata»

Il segretario dem, intervistato da Lucia Annunziata, sostiene che se fosse stato al posto della presidente della Camera avrebbe dichiarato inammissibile la proposta del Pd. La replica: «Non c’era alcuna ragione regolamentare per farlo»

Il segretario del Pd Matteo Renzi negli studi di Rai 3 (LaPresse) Il segretario del Pd Matteo Renzi negli studi di Rai 3 (LaPresse)
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«Io la mozione» su Bankitalia «non l’avrei giudicata ammissibile se fossi stato il presidente della Camera, che non sono». Reduce dalle prime 21 tappe (su 107) del suo tour elettorale Matteo Renzi approda a «1/2 in più», su Rai 3, per essere intervistato da Lucia Annunziata. Un passaggio, quello televisivo, in cui il segretario del Pd da una parte non si lascia inchiodare sul banco degli imputati per la vicenda di via Nazionale, dall’altra ammette che non gli dispiacerebbe riconquistare la poltrona di presidente del Consiglio: «Chi venisse a dirle che l’obiettivo non è quello di tornare a Palazzo Chigi mentirebbe», confida.

Bankitalia

Al centro dell’intervista è appunto l’iniziativa del Pd contro il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Renzi punta il dito contro la presidente della Camera Laura Boldrini: «Al suo posto la mozione non l’avrei giudicata ammissibile». Ma per quanto riguarda il Pd, sottolinea, «rivendico quello che abbiamo fatto sia nel metodo che nel merito». Per il segretario dem il problema è che «in questi mesi si è fatto credere he le problematiche dell banche fossero tate create dalla politica, ma non è così. Che debba prendermi io le accuse, anche basta», perché «noi sulla vicenda delle banche non abbiamo scheletri nell’armadio. Un partito di sinistra non può difendere chi è già garantito». Per renzi la questione del mancato rispetto delle regole non esiste: «Se c’è una mozione parlamentare non possono, le anime belle, dire che è un atto eversivo». E insiste sul fatto di aver saputo in contemporanea al governo dell’iniziativa del gruppo alla Camera.

La manovra economica

Ci sono poi le domande sulla manovra economica. «L’Italia deve proporre una flessibilità bis», sostiene Renzi ricordando il libretto «Back to Maastricht» in cui sono contenute le ipotesi di palazzo Chigi. Un incentivo in particolare starebbe a cuore all’ex premier: «Mi piacerebbe che, nel ceto medio, i genitori ricevessero 80 euro al mese per ogni figlio fino a 18 anni. È una misura di giustizia per le famiglie perché nei primi tre anni - ammette - per loro non abbiamo fatto quasi niente».

La legge elettorale

Infine, le elezioni che si terranno fra pochi mesi. «Se quella di Roberto Speranza è una apertura seria, discutiamo - dice Renzi -. Ma sulle cose serie. Le preferenze stavano nell’Italicum e non più nel Rosatellum. Rimettere in discussione la legge elettorale oggi è molto difficile, sembra il tentativo di ricominciare daccapo».

Boldrini: «La responsabilità è politica»

A poche ore dall’intervista in tv la replica di Boldrini: «Il segretario del Pd scarica sulla presidenza della Camera responsabilità che appartengono invece ai gruppi politici e a chi li guida». Infatti, spiega la deputata, «non c’era alcuna ragione regolamentare per giudicare inammissibili le mozioni sulla Banca d’Italia». Lo dimostrano «i precedenti, non solo alla Camera ma anche al Senato, dove peraltro analoga mozione sulla materia è stata considerata ammissibile senza obiezioni». Perciò, conclude secca Boldrini, «a ciascuno le sue responsabilità».

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