1 marzo 2018 - 08:40

Elezioni regionali, Roberta Lombardi: «Mi bastano 15 minuti per tagliare i costi della politica»

La candidata Cinque stelle alla guida del Lazio vuole dimezzare gli stipendi dei consiglieri e abolire i vitalizi: da questa operazione conta di recuperare 200 milioni in cinque anni da destinare all’assunzione di personale sanitario e all’acquisto di Pet

di Maria Egizia Fiaschetti

Roberta Lombardi, candidata Cinque stelle alla presidenza del Lazio Roberta Lombardi, candidata Cinque stelle alla presidenza del Lazio
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Roberta Lombardi, la candidata M5S alla presidenza della Regione, pensa a un tavolo permanente con le associazioni di categoria e i sindacati. Ne ha discusso ieri con i vertici di Unindustria, ai quali ha illustrato il suo programma: «Per rilanciare la produttività serve un quadro di certezze normative che semplifichi i rapporti tra imprese e pubblica amministrazione — è la strategia della deputata —. Per l’internazionalizzazione pensiamo a un brand, “eccellenza Lazio”, che valorizzi le risorse del territorio». Impegnata nel rush finale della campagna elettorale, stasera svelerà la sua squadra di governo (alle 20 nel Teatro comunale di Monterotondo).

Onorevole Lombardi, alle urne con chi se la giocherà?
«La sfida sarà tra me e Zingaretti. Parisi è un perdente certificato, nelle interviste ha dimostrato di non conoscere affatto il Lazio. Il centrodestra ha scelto di andare diviso, favorendo il candidato di centrosinistra: una riedizione del patto del Nazareno».

In caso di vittoria, cosa farà nei primi 100 giorni?
«Diffido della logica dei 100 giorni: è una semplificazione. In sette mesi pensiamo, però, di abbattere il problema delle liste di attesa nella sanità. Rimoduleremo l’offerta basandoci sugli studi epidemiologici e riequilibreremo il rapporto tra prestazioni pubbliche e intra moenia».

Un’altra priorità che affronterà all’inizio del suo mandato?
«La chiusura del piano dei rifiuti, che per noi sono una risorsa. Spingeremo sul porta a porta, la realizzazione di impianti di compostaggio e le fabbriche di materiali».

Come farà a ridurre i costi della politica?
«Mi bastano 15 minuti di giunta. Tra dimezzamento degli stipendi, abolizione dei vitalizi e diminuzione delle consulenze esterne stimiamo di recuperare 200 milioni di euro in cinque anni da investire nell’assunzione di personale sanitario e nell’acquisto di Pet».

Da donna, come pensa di incentivare il lavoro femminile e promuovere la parità di genere?
«In Regione introdurremo incentivi fiscali per l’imprenditoria femminile, mentre a livello nazionale prevediamo un contributo di 150 euro al mese per le neomamme».

In passato tra lei e Virginia Raggi c’è stato qualche screzio: riuscirete a fare squadra?
«Il nodo fu la scelta di Raffaele Marra come suo collaboratore: non ero contro di lei, semmai volevo difenderla. Ora che il problema è risolto, continueremo a collaborare».

È stata attaccata per il manifesto elettorale nel quale auspica più turisti e meno migranti nei comuni del Lazio: quale sarà il suo approccio all’immigrazione?
«Quella frase è la sintesi di un concetto più ampio. Trovo che l’attuale sistema di accoglienza, con i centri sovraffollati, non funzioni. Se da un lato bisogna offrire agli immigrati condizioni dignitose, dall’altro dobbiamo valorizzare i borghi attraendo turisti e garantendo la sicurezza».

Marcello Minenna l’ha aiutata a definire la strategia per il graduale taglio dell’Irpef: nella giunta Raggi, però, da assessore ha avuto vita breve.
«Minenna ha varie collaborazioni, non in esclusiva con noi. Ha lasciato il Campidoglio di sua iniziativa, suppongo per divergenza di vedute».

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