Roma

Vulcano, il boxeur del clan Spada tiene un corso anti-bulli a Marino

Domenico, condannato per usura, raduna i ragazzi intorno al ring “per aiutarli a difendersi da chi vuole sopraffarli”

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Prima c’è stato il lancio del suo nuovo soggetto politico: «La lista meritocratica». Poi l’autocelebrazione di se stesso e della famiglia: «Domenico Spada è una brava persona. Spada si nasce non si diventa» . E infine ha dato la sua personalissima ricetta per risolvere la questione del bullismo: Rivolgersi a lui. Che poi era questo il tema della serata organizzata ieri nella sua palestra, la Vulcano Gym, a Santa Maria delle Mole, una frazione di Marino: “Ko al bullismo”.

«Io avevo tre bambini ( iscritti nella palestra, ndr) vittime di bullismo a scuola. E chi ha risolto il problema? I carabinieri? No. il preside della scuola? Nemmeno. Sono stato io, Domenico Spada». E giù lo scroscio di applausi nella palestra gremita di persone. Dieci minuti ininterrotti sopra il ring. Questa volta a parlare. Cappello in testa, tuta bianca e nera, Domenico si sente a suo agio con il microfono in mano. I primi a calcare il ring dopo il suo comizio sono 4 baby pugili. Tutto “home made”, quattro piccolissimi Spada.

Ma prima di tutto c’è lo show di Domenico, il cugino di Roberto l’autore della testata al giornalista di Raidue adesso in carcere a Tolmezzo con l’accusa di lesioni aggravate dal metodo mafioso. Entrambi condividono la passione per la boxe e per la politica. Ma se Roberto si era limitato a dare la sua benedizione via Fb a Casapound, Domenico al contrario pensa più in grande. Il suo discorso oltre ad essere condito da una sfilza infinita di “io qui, io lì” è anche un’arringa: «Un re senza il popolo non è nessuno. Purtroppo è tutto strumentalizzato dai giornali — attacca — ho fondato una lista civica meritocratica. Abbiamo bisogno della meritocrazia, basta con i favoritismi e con la strumentalizzazione dei media. Io sto cercando di migliorare me stesso. E poi insegniamo i valori ai bambini».

Vulcano, Domenico è stato ribattezzato così per il suo carattere esuberante, non sorvola nemmeno sui suoi problemi con la giustizia. Non precisa di aver incassato una condanna in primo grado a sette anni e otto mesi per usura e di aver minacciato un uomo che traduceva per la procura le intercettazioni in Rom della famiglia Spada: «Io sono pericolosissimo? Tutto questo serve soltanto per oscurarmi. Domenico Spada è incensurato, attualmente è sotto procedimento penale? Ok, va bene. Ma io aiuto le persone più deboli, mi occupo del bullismo. Se questo è essere pericoloso ditemi voi?» , domanda al pubblico. Nessuno risponde.

Vulcano conclude il suo monologo. Indica il poster appeso poco distante dal ring. “Domenico Spada no facsimile, no boxe commerciale”. Per lui un unico significato: Domenico è un uomo vero e lì, nella sua palestra, si fa il pugilato autentico. «Daje ragazzi che ce la facciamo se ci uniamo tutti quanti. Il problema è il bullismo, non sono gli Spada», chiude il comizio.