Roma

Roma, la consigliera M5S contro il cinema in piazza: "Guardare vecchi film? È feticismo"

Gemma Guerrini, vicepresidente vicario della commissione cultura, contraria all'arena a Trastevere: "Manifestazioni così sono funzionali alla propaganda del Pd"

1 minuti di lettura
"Cos’è infatti se non feticismo, la reiterata proiezione, giorno dopo giorno, di vecchi film che hanno in comune soltanto il fatto di essere famosi?". E già: perché rivedere "Ultimo tango a Parigi" o "Arancia meccanica" o, ancora, "Zabriskie point" e "Full metal jacket" se non per una "mercificazione" di vecchi capolavori? Se lo chiede Gemma Guerrini, consigliera comunale M5S, vicepresidente vicaria della commissione cultura in Campidoglio, che da tempo ha ingaggiato una lotta senza quartiere contro il cinema in piazza a Trastevere.
Lei, abitante di piazza San Cosimato, ha criticato l'iniziativa dei ragazzi del Cinema America che negli ultimi 4 anni hanno dato vita, proprio in quella piazza, a un'arena estiva gratuita che ha attirato migliaia di persone. Un'opposizione, quella della Guerrini, che si è tradotta nella decisione del Campidoglio di inserire quell'area nel bando dell'estate romana, provocando la reazione dei ragazzi. "Non partecipiamo a quell'avviso pubblico che si appropria di una nostra idea e che ci impedisce di criticare la giunta", hanno dichiarato, rilanciando con l'allestimento di tre maxi schermi in periferie per la prossima estate a Tor Sapienza, Valle Aurelia e Ostia.

L'addio a San Cosimato è, dunque, una "vittoria" per la consigliera Guerrini che oggi su Facebook ritorna sulla vicenda, esprimendo il proprio punto di vista sulla rassegna: "Personalmente non so rispondere alla domanda di cosa ci sia di così altamente culturale nella riedizione di vecchi film, all’interno di un contesto storico e sociale con una sua storia, una sua identità, un suo vivace vissuto, che solo chi ne è estraneo, e vuole rimanerne tale, può non conoscere né vedere e anzi può soffocare vantando una civilizzazione di stampo colonialista".

Secondo la vicepresidente della commissione cultura "manifestazioni simili sono funzionali alla propaganda del partito politico che le sostiene, in questo caso di quel PD maestro nella manipolazione del consenso, che ormai da decenni utilizza la spettacolarizzazione e la feticizzazione della cultura come arma di distrazione di massa".