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Roma, In camicia nera marciano sul degrado

Ovunque ci sia un corpo, vivo o morto, sul quale speculare ecco spuntare come avvoltoi i neofascisti di CasaPound o di Azione Frontale o di Forza Nuova

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Ovunque ci sia un corpo, vivo o morto, sul quale speculare ecco spuntare come avvoltoi i neofascisti di CasaPound o di Azione Frontale o di Forza Nuova. A Macerata come all’Esquilino, al grido di «dagli all’immigrato», sfilano camuffando appena la xenofobia sotto mentite spoglie. Si definiscono di volta in volta, sentinelle, guardiani, passeggiatori, ronde, appaltandosi una sicurezza che nessuno gli ha delegato. Proprio come la Lega, pronta a lisciare il pelo anche alle iene da tastiera quando serve, e serve, per raccattare voti. Come se gli italiani, purtroppo, non stuprassero o non facessero a pezzi le donne. C’è troppa tolleranza democratica verso chi approfitta della libertà di manifestazione del pensiero per contrabbandare come ideali patriottici una accozzaglia di luoghi comuni, insulti e offese tenuti insieme dal legaccio dell’odio razziale. Perché la patria, quella vera, è il Paese che accoglie e non discrimina. È la nazione che ha nel suo Dna l’antifascismo. Che ha, o dovrebbe avere, posto per tutti meno che per gli sciacalli.