Roma

Roma, crisi giunte M5S: cade anche il III. Capoccioni via

Dopo Garbatella anche Montesacro sfiducia la minisindaca. "Tanto torno come delegata". Pressing sui dissidenti

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Finisce tra schiamazzi e frecciatine, dopo un consiglio di otto ore, l'avventura pentastellata nel III municipio, quello di Montesacro. Si è conclusa, com'era prevedibile, 13 a 12 la votazione della mozione di sfiducia della presidente 5s Roberta Capoccioni che da tempo - col passaggio di tre consiglieri al Gruppo Misto e una a Fratelli d'Italia - aveva perso la maggioranza. Anche se "la maggioranza non l'ho persa, non l'ho mai avuta" , ha ammesso la minisindaca, che nel suo intervento nel primo pomeriggio, ben prima della votazione, ha riepilogato i suoi risultati.

"Potrei stare qui ore a raccontare tutto quel che abbiamo fatto" , ha detto Capoccioni, fogli alla mano, tra chi la applaudiva e chi le urlava "Vai a casa!". Poi ha ringraziato assessori, segreterie e uffici. Come se già conoscesse l'esito. Ma non senza prima togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Questa sfiducia non è per il territorio. È un atto politico - ha aggiunto, rivolgendosi all'opposizione - siete qui per fare campagna elettorale contro Roberta Lombardi", ora candidata alla presidente della Regione, di cui era stata assistente e che ora, per sua ammissione, continua a sentire abitualmente.

In una sala gremita di cittadini, comitati di quartiere, attivisti, presidenti e politici di ogni partito arrivati da tutta Roma, la votazione è arrivata solo alle 21.15, dopo che tutti i consiglieri, maggioranza e minoranza, hanno fatto il loro intervento di 15 minuti, più i tre previsti per la dichiarazione di voto. E soprattutto dopo che dai vertici 5s - del Comune ma non solo - ci si è spesi per impedire in tutti i modi che dopo l'VIII municipio, caduto a marzo 2017 con le dimissioni di Paolo Pace, fosse la volta del III, a dieci giorni dalle elezioni. Come la funzionaria dell'Agenzia delle Dogane e in lista per la Camera, Claudia Giacchetti, che martedì ha contattato e (in alcuni casi) incontrato molti dei 13 dell'opposizione cercando di convincerli a non presentarsi, ieri, alla seduta nell'aula di Montesacro.

Ai consiglieri dissidenti passati al Gruppo Misto e a Fdi Giacchetti avrebbe addirittura proposto una carica altrove, oltre alla testa di due mini- assessori 5s. Perdere il parlamentino, per lei che nel III municipio ha il suo collegio, "è un grande danno" , avrebbe detto. In termini di voti, chiaramente.

Accese, ieri pomeriggio, le reazioni dei cittadini, alcuni dei quali sono stati allontanati dai vigili urbani, mentre fin da inizio seduta (13.30) è stato infuocato il botta e risposta dei consiglieri: col capogruppo Roberto Monaldi sempre in pole position, pronto sempre a prendere parola durante gli interventi dell'opposizione. " Questo consiglio è nato come un aborto - ha detto il 5s Mario Novelli, che mesi fa aveva abbandonato la poltrona di presidente d'aula - ma Roberta Capoccioni esce da quest'esperienza senza ombre e senza macchia". Esce, ma in fondo nemmeno troppo.

"Sarò la delegata per questo territorio" , ha detto infatti la minisindaca, a questo punto ex. " Me l'ha proposto direttamente Virginia Raggi, con cui mi sono sentita oggi (ieri, ndr)". Ma "a me", nonostante la sfiducia, " non cambierà niente: sono forte di quel che ho fatto, dal bilancio alle iniziative. E tanto ancora ho da fare " . Come delegata, praticamente fin da subito: " Giusto i tempi burocratici legati alla nomina " , ha concluso Capoccioni, che nei suoi tre minuti di dichiarazione di voto ha ricordato a tutti, partiti e cittadini, che tanto "il Movimento 5 Stelle resta".