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Giochi a Torino, il Pd attacca "Grillo pentito, romani offesi"

L'accusa di Giachetti. I consiglieri grillini: ridiremmo no. Ma Lombardi: "Seconda chance"

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Due città e due misure. Per Roma un secco niet via blog ai " Giochi del Mattone", per Torino la benedizione. Non poteva non arrivare fino al cuore politico della capitale il " sì " di Beppe Grillo alle Olimpiadi invernali di Torino 2026. Un endorsement che, se confrontato alla presa di posizione del Movimento 5 Stelle sulla candidatura della Città Eterna alla kermesse olimpica del 2024, ha fatto un discreto rumore.

In Campidoglio, dove la notizia è arrivata forte e chiara, i consiglieri più attenti ai dettami grillini ieri hanno ribadito per tutta la giornata la loro fedeltà alla linea pentastellata: "Nelle nostre chat non c'è mezzo commento". A esplicitare il pensiero del gruppo consiliare cinquestelle è Angelo Diario, presidente della commissione Sport: "Da romano mi sarebbe piaciuto ospitare i Giochi, ma da pubblico amministratore ripeto che è stata fatta la scelta più giusta. Il Cio si limitava a mettere 2,5 miliardi di euro sui 5,3 complessivi. Non sono pochi? No, certo. Ma non si sarebbe assunto altri rischi. Per esempio i costi per la sicurezza, destinati a crescere per la minaccia terroristica, sarebbero stati tutti a carico della città " .

Il problema, secondo il consigliere, sta " nel precontratto firmato da Marino". Diario ricorda un sms inviato a un dirigente del Coni: " Gli spiegavo che non si trattava di mancanza di fiducia o di incapacità, ma di una presa di responsabilità nei confronti di una città già gravemente indebitata. Poi torna sul progetto dell'ex sindaco dem: " Per noi era insostenibile e non c'era più tempo per cambiarlo. Roma 2024 in quel modo non era un'occasione per la capitale. Lo dico senza pentimenti, come dico che il M5S non è mai stato contrario alle Olimpiadi. Ma solo a quelle romane, impostate in quel modo. Quelle invernali, ho parlato con una nostra consigliera di Torino, non prevederebbero l'uso di fondi pubblici. Roma? Ne potremmo riparlare solo se il Cio (il Comitato olimpico internazionale, ndr) cambiasse impostazione".

Anche Roberta Lombardi, neo capogruppo dei 5S alla Regione, corre sulla stessa pista di Diario: " Noi avevamo preso un impegno durante la campagna elettorale per le comunali. Abbiamo valutato ogni aspetto. E non scordiamoci che anche Monti disse di no alle Olimpiadi, ben prima del Movimento, perché Roma non poteva permettersi di ospitarle. È stato giusto rispettare la promessa fatta ai romani " . Ecco, però, l'apertura, uno spiraglio di luce per una futura ricandidatura di Roma, "a patto che la città tra tre anni si trovi in una situazione migliore. Se a fine consiliatura sarà tornata a livelli di normalità, si può pensare a un impegno straordinario".
Per ipotizzare una nuova corsa per i Giochi al fianco del Coni, il Comune e i romani dovranno quindi attendere. E, magari, nel frattempo osservare la festa di Torino per l'assegnazione delle Olimpiadi invernali.

Un'immagine che farebbe male in particolar modo a chi alle ultime amministrative sul più grande evento sportivo aveva puntato tutto. "Dopo il no per Roma, Grillo dice che Olimpiadi a Torino nel 2026 - si legge nel tweet di ieri di Roberto Giachetti, candidato sindaco per il Pd alle comunali del 2016 - sono una grande opportunità. Cari romani che li avete votati, fatevi qualche domanda e datevi qualche risposta su come vi considerano " . A dare manforte a Giachetti, per il team dem, arrivano Stefano Pedica e Michele Anzaldi. Dito puntato contro i grillini: " Quando c'è odor di governo - attacca il primo - si fa presto a cambiare idea". Il secondo ricorda che, con il " no " ai Giochi, Roma ha rinunciato a "una cifra quasi identica a quella poi chiesta dalla Raggi al governo per sanare le periferie".

I costruttori, quelli che secondo il Movimento avrebbero pasteggiato con i fondi olimpici, fanno da spettatori al botta e risposta politica: "Premesso che mi auguro un sì per Torino e un sì a Roma per il futuro - spiega Nicolò Rebecchini, presidente dell'Associazione dei costruttori romani - credo che il M5S abbia capito quali effetti abbia scatenato rifiutando così velocemente Roma 2024. Per la città è stato un vero peccato. La candidatura era forte, sostenibile. Speriamo almeno che i cinquestelle abbiano aperto gli occhi. Anche per il bene della capitale. Chiunque andrà al governo pensi a una legge speciale per Roma, questa città non può essere trattata come le altre " . Grillo, in questo caso, ha giocato d'anticipo: no a Roma, sì a Torino.
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