Roma

Roma, schermaglia Raggi-Calenda. La sindaca: "Voglio i superpoteri". Lui: "Neanche gli Avengers"

E su Twitter il marito della Raggi, Andrea Severini, difende la moglie: "Solo parole, come sempre. Amministri il suo condominio"
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"Roma deve essere messa sullo stesso piano delle altre capitali internazionali. I ministeri non vanno spostati. Il governo deve riconoscerle i poteri delle altre capitali. Bisogna avere il coraggio di dare risorse, poteri e competenze anche in materia legislativa e più autonomia". In sintesi: superpoteri al sindaco. Così Virginia Raggi in un'intervista ad un quotidiano della free press. 

E subito arriva la replica di Carlo Calenda. "Direi che per come è messa Roma e per il grado di incompetenza della Raggi altro che superpoteri. Neanche gli Avengers al gran completo", scrive il ministro per lo Sviluppo economico su Twitter. Una risposta dura, scatenata dalle dichiarazioni della sindaca su di lui e dall'esito infruttuoso del tavolo per Roma istituito dallo stesso Calenda. "Dei famosi 3,2 miliardi promessi per Roma non si è visto un euro. Eppure, se anche nel piatto ci fossero stati pochi milioni, li avremmo presi immediatamente per il bene della città. Il resto è campagna elettorale. Fortunatamente passata", le parole di Raggi.

In suo aiuto scende in campo il marito, Andrea Severini: "La smetta di parlare a mezzo stampa, come sua consuetudine, poteva aiutare davvero Roma e invece solo parole come sempre", twitta Severini contro il ministro. Poi la graffiata finale: "Faccia una cosa, si metta da parte e cerchi di amministrare al meglio il suo pianerottolo di casa che come ministro non la ricorderemo volentieri. Arrivederci".
 
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