Roma

Concordato Atac, bagarre in Aula per la protesta dei lavoratori. "Vergogna, buffoni"

Una delegazione di dipendenti irrompe indossando salvagenti e urlando contro la maggioranza. Prima della seduta polemiche sull'assegnazione dello scranno all'ex grillina Grancio

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Bagarre in aula Giulio Cesare durante l'assemblea capitolina straordinaria su Atac, dove decine di lavoratori della municipalizzata del Tpl di Roma e di Corpa, società che gestisce la manutenzione dei mezzi, hanno dato vita a una rumorosa protesta gridando slogan, indossando salvagenti, urlando contro la maggioranza M5S "vergogna, buffoni", inneggiando ad "Atac pubblica" ed esponendo cartelli con la scritta 'dici di essere per il pubblico e aumenti la quota dei privati. Lavoratori e cittadini raggi-rati'. E ancora: "I depositi sono pieni di autisti che non hanno i mezzi e il servizio non lo fa nessuno, l'azienda mente", accusa un dipendente. Il presidente dell'Aula, Marcello De Vito, è stato costretto a sospendere la seduta.

"E' stato negato alle rappresentanze dei lavoratori di essere ascoltati in questa sede. Voglio esprimere a nome mio e di tutto il Gruppo del Partito Democratico la più viva contrarietà nel vietare, a chi è direttamente interessato all'argomento trattato, ad esprimere la propria opinione", ha commentato il capogruppo capitolino del Pd Giulio Pelonzi intervenendo in Aula. Il gruppo capitolino del Partito democratico ha depositato un ordine del giorno collegato al dibattito dell'Assemblea capitolina straordinaria di oggi sulla "crisi Atac Spa" che impegna la sindaca di Roma Virginia Raggi e la Giunta a interrompere la procedura di concordato e avviare invece la procedura di amministrazione straordinaria, nominando un commissario e intraprendendo una serie di azioni per la ristrutturazione dell'azienda, tra cui la ricerca di partner industriali.

MELEO: "CONCORDATO UNICA STRADA POSSIBILE"
"Il concordato era e continua ad essere l'unica via che possiamo percorrere, con responsabilità. Il nostro obiettivo è che Atac sia risanata, rimanga pubblica e conosca un nuovo futuro che la renda un'azienda efficiente". Lo ha detto l'assessora alla Città in Movimento Linda Meleo intervenendo al consiglio. Meleo ha spiegato che "in merito alle richieste e alle domande del Tribunale, entro i tempi stabiliti saranno date tutte le risposte del caso, per la scadenza del 30 maggio. Il management aziendale sta elaborando il piano industriale e concordatario, noi come Roma Capitale diamo il nostro supporto e continueremo a darlo in questi mesi. Inoltre, Atac è al lavoro per produrre tutti i documenti da fornire al Ministero per l'iscrizione alla sezione della motorizzazione civile (Ren) e dunque" sul possibile rischio di ritiro della con cessione del servizio pubblico ad Atac "c'è stato un allarmismo che ritengo poco condivisibile".

POLEMICHE SULLO SCRANNO PER GRANCIO
Una seduta surriscaldata che si era aperta con la decisione, messa ai voti dalla maggioranza con 25 voti favorevoli e 8 contrari, di vietare alla ex consigliera del movimento ora al gruppo misto, Cristina Grancio, di sedere non solo sullo scranno che apparteneva alla sindaca Virginia Raggi quando era all'opposizione, ma anche nell'intera ultima fila di . poltrone della zona che nella scorsa consiliatura era riservata ai pentastellati. In risposta, alcuni consiglieri di opposizione, tra cui Giulio Pelonzi (Pd), Svetlana Celli (Rtr) e Giorgia Meloni (FdI), si sono alzati e hanno 'scortato' Grancio sullo scranno della contesa. Il presidente dell'aula, Marcello De Vito, è stato costretto a sospendere la seduta per diversi minuti, tra le proteste della minoranza, per ristabilire l'ordine.

Critica la consigliera del pd, Valeria Baglio: "Lei, presidente De Vito, continua a sottolineare che è la capigruppo che decide, ma è il M5S che decide: decidete lei e il consigliere Ferrara, perchè in capigruppo avevamo espresso tutti contrarietà a questa decisione. Se ci sono scranni liberi, e un consigliere vuole sedere in quegli scranni liberi, non capiamo che problemi ci sono ad acconsentire. "Avevo chiesto di poter sedere al posto della consigliera Raggi nella scorsa consiliatura, mi viene vietao invece di sedere all'ultima fila. Mi chiedo dov'è l'articolo del regolamento che prevede di escludere una scelta del posto ai consiglieri", commenta Grancio. Per Giorgia Meloni "è curioso che la maggioranza ritenga di poter disporre di alcuni scranni, quindi noi non votiamo se non ci si spiega perchè e qual è l'articolo del regolamento che lo prevede".


 
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