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Referendum Atac, Campidoglio lo rinvia in autunno, Pd: "E' una vergogna"

(lapresse)
Protesta l'opposizione, Fassina espulso dall'aula. "Umiliati gli oltre 30.000 cittadini che avevano chiesto la consultazione"
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 Il Campidoglio ha deciso di rinviare al prossimo autunno il referendum promosso dai Radicali precedentemente fissati per il 3 giugno 2018. Lo riferisce in una nota il Comune. La scelta é maturata in considerazione dell'indizione delle elezioni amministrative nei Municipi III e VIII in programma il prossimo 10 giugno 2018, data definita successivamente a quella del referendum.

Si sottolinea che la legge impedisce lo svolgimento di differenti operazioni elettorali nello stesso giorno, quindi obbligherebbero di fatto i cittadini a recarsi alle urne per tre votazioni nel solo mese di giugno. La ratio di tale divieto risiede anche nell'esigenza di evitare confusione tra consultazioni di differente natura che dovrebbero svolgersi nello stesso arco temporale. La nuova data, d'altronde, favorisce le operazioni di campagna elettorale da parte dei comitati referendari che potrebbero risultare limitate dalla vigente normativa sulla comunicazione durante il periodo elettorale.

Inoltre, lo spostamento dei referendum consultivi potrà produrre un notevole risparmio economico. La consultazione del 3 giugno avrebbe un costo di 16 milioni di euro. Tale cifra potrebbe ridursi in autunno: e' allo studio la possibilita' di impiegare un sistema elettronico dedicato alla votazione.

• FASSINA ESPULSO. "CITTADINI UMILIATI"
La decisione ha scatenato le proteste delle opposizioni. Il capogruppo in Campidoglio di Sinistra per Roma, Stefano Fassina, é stato espulso dall'Assemblea Capitolina perchè Marcello De Vito ha giudicato la sua contestazione fuori tema p.

"Il rinvio del referendum su Atac da parte della Giunta Raggi è una scelta inaccettabile - ha poi scritto in una nota Fassina.-  La sindaca e la sua giunta in un solo colpo hanno umiliato gli oltre 30.000 cittadini che avevano chiesto il referendum, i cittadini che si sono mobilitati per la campagna referendaria, in particolare i comitati per il Si e per il No e, non ultimo, l'assemblea capitolina che martedì pomeriggio scorso ha discusso di Atac senza ricevere alcuna  informazione in proposito. In quella sede, chiedemmo esplicitamente all'assessora Meleo rassicurazioni sull'avvio delle procedure per lo svolgimento del referendum.Non ottenemmo nessuna risposta. Ci rivolgeremo al Prefetto per denunciare la continua e sistematica offesa ai principi fondamentali della democrazia da parte di chi si è presentato come paladino della partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale".

• RADICALI: "RAGGI NO SINDACA MA PRESIDENTE COMITATO NO"
Non tarda la reazione dei Radicali, i promotori della consultazione popolare.  "Avevamo chiesto nei giorni scorsi chiarezza sulla data del referendum, chiedendo se fosse confermata o meno la data del 3 giugno, avevamo anche fatto una dura diffida alla sindaca per capire se intendeva avvalersi della facoltà di spostare la data viste le amministrative, e questa è la risposta. La questione del risparmio è lunare, perchè avrebbero potuto accorpare il referendum al 4 marzo come da nostra richiesta e la spesa sarebbe stata azzerata, si poteva fare perchè il divieto è con le amministrative e non con le politiche o le regionali". fa sapere il segretario dei Radicali italiani e deputato di +Europa, Riccardo Magi.

Dopodichè, ha sottolineato Magi, "di questo voto elettronico non si sa nulla, oltretutto sarebbe un utilizzo in via sperimentale perchè sarebbe la prima volta e quindi dovrebbe affiancare il voto cartaveo e non sostituirlo. Aspettiamo di capire i dettagli, ma la cosa che abbiamo più a cuore è che questo tempo 'guadagnato' con lo slittamento lo si usi per fare ciò che finora non è stato fatto, ovvero un'informazione istituzionale a tutti i cittadini. Finora Raggi non si è comportata da sindaca della capitale ma da presidente del comitato del no, speriamo che ora informi tutti i cittadini in maniera istituzionale e imparziale", ha concluso il segretario dei Radicali.
 
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