Roma

Roma, al liceo Socrate, prof contro preside per la foto del saluto romano

E gli studenti ora rischiano la bocciatura. La condanna dell'Ufficio scolastico regionale

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Nei giorni scorsi, in occasione della foto di classe, un gruppo di dieci ragazzi all'ultimo anno del liceo Socrate alla Garbatella si sono fatti immortalare col braccio teso, nell'atto di fare il saluto romano. La preside ha minimizzato il gesto, definendolo goliardico. Il caso è stato sollevato da studenti antifascisti della scuola.

Fino a due giorni fa, secondo Milena Nari, preside del liceo Socrate alla Garbatella, il saluto fascista di una decina di studenti nella foto di fine anno era solo una goliardata, perché, come aveva scritto in una lettera, "i ragazzi erano sorridenti e in posa e non avevano dunque volontà di violenza". Motivo per cui il gesto andava "inquadrato tra le libertà di espressione del pensiero costituzionalmente garantite", aveva proseguito. Ma già ieri le cose sono cambiate.

A raccontarlo è Gildo De Angelis, il direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, che ha parlato con la preside. "Penso che abbia capito di aver detto delle sciocchezze", ha detto su di lei. E sul gesto non riesce a darsi pace: "È ingiustificabile Non comprendo come questi fatti possano accadere, dopo gli investimenti su legalità e formazioni.

Fuori scuola i ragazzi facessero quel che gli pare, è un gesto assolutamente da condannare, altro che goliardia". Tanto che per il gruppetto potrebbe prefigurarsi una sanzione disciplinare, che a giorni dagli esami di maturità gli costerebbe cara. Col 6 in condotta, addirittura la bocciatura. "Ieri si è svolto il consiglio di classe - aggiunge il direttore dell'Usr - Il gesto dei ragazzi potrebbe avere ripercussioni sulla loro condotta": secondo il gruppo di "studenti e studentesse antifascisti" che ha sollevato il caso, difficilmente si arriverebbe a tanto. "A noi come formatori - aggiungono i docenti - è richiesto di far comprendere ai ragazzi la gravità anche di un atto compiuto con leggerezza", ma "ciò non vuol dire esercitare una volontà punitiva".

Nel quartiere, che domenica va al voto per le elezioni del presidente municipale (VIII), non si parla d'altro - "Non bisogna abbassare l'attenzione di fronte a episodi simili, vergognosi e pericolosi", dice Amedeo Ciaccheri, candidato con la Coalizione Nuovo Municipio - mentre a scuola il clima è teso. La preside non esce dal suo ufficio e i ragazzi che hanno esibito il saluto fascista nella foto sono blindati dagli altri studenti. "Abbiamo fatto una stupidaggine", ammettono i primi, mentre i secondi dicono che "a breve ci sarà la maturità, con commissari esterni che potrebbero essere condizionati da questi fatti. L'atteggiamento che vogliamo denunciare è della preside che calpesta i valori costituzionali e divide la comunità studentesca. Non è affidabile dal punto di vista educativo e non comunica coi ragazzi: è nemica della scuola".

Affermazioni dure, che seppur con un tono più pacato non si sono discostate di molto da una lettera firmata da 35 docenti del liceo. "È incompatibile con la nostra Costituzione qualsiasi gesto che richiami al fascismo - si legge nel documento - E tanto più riteniamo inaccettabile che ciò si verifichi nel luogo che la Costituzione stessa elegge come agente formativo dei giovani, cioè la scuola. Di fronte a ciò non valgono minimizzazioni dell'accaduto motivate con la goliardia o la ricerca di cavilli legali volti a stabilire che il saluto fascista non sia un reato in alcuni contesti. Chi dirige il Socrate deve stigmatizzare la gravità del fatto e ribadire con chiarezza e fermezza i valori costituzionali che da sempre ne hanno ispirato l'azione formativa ".