Roma

Regione Lazio, vaccini, M5S presenta "sua" riforma. Iss: "Seri problemi di scientificità"

La proposta prevede più informazione, analisi pre e post inoculazione, e una quarantena da scuola di 4-6 settimane. "Ma così seri rischi per la salute". Fimmg: "Torniamo indietro di 100 anni"

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Monitoraggi pre e post vaccinazione, "superamento della pratica vaccinale coercitiva", "personalizzazione della pratica vaccinale", diritto a ricevere ogni informazione utile al consenso informato, incluse quelle che "dimostrano la correlazione causale tra vaccini e patologie" ma anche campagne informative sulla 'nutrizione preventiva' (in omaggio al "ruolo che l'alimentazione svolge nel modulare le funzioni del sistema immunitario") e una quarantena dalla scuola di 4-6 settimane "per il soggetto appena vaccinato".

"MAGGIORE RESPONSABILITA". Sono alcuni dei punti della proposta di legge regionale 52-2018 presentata alcuni giorni fa dal gruppo M5s in Regione Lazio, primo firmatario Davide Barillari, e sottoscritta anche dalla capogruppo Roberta Lombardi. In un video su YouTube che accompagna la presentazione del testo, Barillari sottolinea che "non andiamo a intaccare prerogative nazionali sull'obbligo ma vogliamo rendere questa pratica un passaggio molto più responsabile".

ISS: "RISCHI PER LA SALUTE". Alla proposta ha subito risposto l'Istituto Superiore di Sanità: "La proposta di legge che è stata presentata al Consiglio Regionale del Lazio e che sarà discussa in questi giorni presenta seri problemi di scientificità" ha affermato l'Istituto. "Sembra basata su fake news e può anche causare rischi notevoli per la salute della popolazione".

IL PERCORSO. Al testo si è comunque arrivati dopo un percorso partecipato a cui sono state invitate associazioni spesso portatrici di posizioni 'scettiche', quando non apertamente contrarie all'obbligo, come Gnol, Auret, Assis, Comilva, Codacons, Corvelva, Sipnei, Rip Lazio, Lov e Moige, rimandando le audizioni di sigle dei medici come Fimmg e Fimp (i pediatri) a testo già presentato, in commissione.

LO SCREENING PRE-VACCINALE. L'iter vaccinale previsto dalla pdl Barillari è "articolato attraverso uno screening pre-vaccinale completo, continua con una fase informativa e partecipativa a cura del personale del centro vaccinale", prosegue con l'"acquisizione di un valido consenso informato in forma scritta" e si conclude con "uno screening post-somministrazione" per valutare eventuali reazioni avverse. La pratica vaccinale va insomma "personalizzata" (anche con una anamnesi familiare) per stilare un "Quadro clinico vaccinale individuale" che porta al rilascio di un nullaosta rilasciato dal medico o dal pediatra non più di 48 prima dell'inoculazione.

"RISCHI/BENEFICI". Ampio il capitolo sul diritto all'informazione da parte delle Asl "sulla reale necessità e sul rapporto rischi/benefici di ciascun vaccino"; è prevista inoltre la "riorganizzazione funzionale della rete dei centri vaccinali" con personale "selezionato in base a competenza" e con "figure di supporto per la gestione del percorso di informazione". Nessuna figura deve essere "in conflitto di interesse con le case farmaceutiche".

"LE REAZIONI SOSPETTE". Viene poi istituito un Osservatorio regionale sulle vaccinazioni allo scopo, tra l'altro, di redigere relazioni sull'andamento epidemiologico delle malattie; verrà poi aggiornata l'Anagrafe vaccinale regionale. I dati relativi alle segnalazioni di sospette reazioni avverse saranno pubblicati, prevede il testo, sul sito della Regione.

"L'EPIDEMIA DI MORBILLO". Proprio però riguardo ai rischi o agli effetti collaterali, l'Istituto Superiore di Sanità ha diffuso un comunicato in cui precisa che "all'aggiornamento sull'epidemia di morbillo che prosegue indisturbata l'Iss ha allegato un promemoria utile per iinformare e tutelare i cittadini che devono sottoporre i figli alla vaccinazione e colore che li hanno già vaccinati". Precisando che: "Non ci sono esami che possono prevedere eventuali rischi o effetti collaterali che, si ricorda, sono rarissimi". E sottolineando inoltre che: "Non esiste alcune evidenza scientifica che chi è stato vaccinato contro morbillo, parotite e rosolia possa in alcun modo trasmettere l'infezione. In decenni di osservazione non è stato mai riportato alcun caso di infezione interumana da vaccino MPR".

LA VARICELLA. "Per quanto riguarda il vaccino per la varicella" continua l'Iss, "il Cdc riporta solo 11 casi, tutti senza alcuna conseguenza. Discriminare dalla scuola i bambini che hanno, attraverso l'attovaccinale, tutelato l'obiettivo dell'immunità di gregge e quindi della salute pubblica, è una misura priva di alcun fondamento scientifico".

LA QUARANTENA IMPRATICABILE. Istituto Superiore di Sanità a parte, sulla proposta non sono mancate le polemiche e le critiche. A cominciare dalla quarantena. Ne parla per esempio Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti, per la quale tenere a casa i bambini vaccinati sarebbe "in una sorta di quarantena, sarebbe difficilmente praticabile e ha poca utilità. Sarebbe di certo più opportuno ascoltare la comunità scientifica piuttosto che muoversi sul binario della propaganda". Per  l'assessore alla Sanità e l'integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato "l'idea di sottoporre i bambini vaccinati ad una sorta di quarantena e ad analisi pre e post vaccino, è un'ipotesi antiscientifica e di stampo oscurantista".

"INDIETRO DI 100 ANNI". La Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg) della Regione Lazio dopo aver appreso la notizia della proposta di legge del Movimento 5 Stelle del Lazio sulla 'revisione del sistema vaccinale' ci va invece giù durissima: "Un sistema di quarantena per i bambini vaccinati, un obbligo flessibile, la democratizzazione della medicina. Fin qui si potrebbe sorridere" scrivono i medici di famiglia. "Ma quello che è veramente pericoloso e quindi inaccettabile per un medico è la proposta di vaccinare un bambino 'a partire dalla fine del secondo semestre di vita'. Significa che gli estensori della proposta di legge stanno riportando il nostro sistema vaccinale indietro di cento anni, esponendo i bambini entro il loro primo anno di vita a malattie infettive serie, che comportano gravi sequele e la morte".