Roma

Castelnuovo di Porto, la sfida del sindaco Travaglini: "Migranti, noi non abbiamo paura"

La lettera aperta del primo cittadino del piccolo comune tra la Flaminia e la Tiberina: "Non temiamo di nuotare controcorrente". E rivendica il modello d'integrazione costruito in un anno con i rifugiati del Cara impegnati in attività di volontariato per la comunità: "Ma ora siamo preoccupati per il clima di ostilità che si avverte a livello nazionale che rischia di rovinare tutto"

2 minuti di lettura
 
"Castelnuovo di Porto non ha paura dei migranti". E' una lettera aperta, quasi una sfida alle politiche nazionali sempre pìù ostili all'accoglienza portate avanti dal governo Salvini-Di Maio. A scriverla è Riccardo Travaglini, sindaco di Castelnuovo di Porto, alla guida di una giunta espressione di una lista civica sostenuta anche dal Pd. Nel comune di novemila abitanti tra la Flaminia e la Tiberina, alle porte della Capitale, si trova il Cara uno dei più grandi centri di prima accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati d’Italia. Un tempo scenario di proteste e nel mirino degli affari della gang Carminati-Buzzi. Oggi, invece, il Cara è diventato un grande laboratorio di integrazione grazie ai progetti di volontariato realizzati d'intesa tra cooperazione sociale, amministrazione comunale e forze dell'ordine che in particolare vedono impegnati in un continuo lavoro di prevenzione e di gestione della sicurezza i carabinieri della compagnia di Bracciano.
 
"Il "Progetto CARA - Volontari per Castelnuovo di Porto" sta per compiere il suo primo anno di vita e questo ci riempie di orgoglio - scrive il primo cittadino di Castelnuovo di Porto - Un anno fa, circa 50 ospiti del CARA di Castelnuovo di Porto tra maschi e femmine, hanno deciso di aderire al progetto di volontariato, promosso da questa Amministrazione in collaborazione con la Prefettura di Roma, la Cooperativa Auxilium e l'Organizzazione non Governativa CISP. Da quel momento, divisi in squadre e in turni settimanali, si sono occupati di tantissime cose: dal decoro urbano, ripulendo le rotonde stradali, alle giornate ecologiche dedicate al complesso de Le Terrazze", dalla manutenzione del verde pubblico di parchi e giardini, alla partecipazione ad attività di protezione civile, specialmente durante l'emergenza neve dello scorso febbraio, quando assieme a tanti castelnovesi, hanno liberato le strade dal ghiaccio e sorvegliato l'ingresso dei bambini nelle scuole. Oggi, sono impegnati a rendere più gradevole e bella la scuola materna, sempre in zona Le Terrazze. Nel frattempo hanno partecipato a corsi di fotografia con scatti che sono stati esposti anche al MACRO di Roma lo scorso dicembre, corsi di italiano, corsi di restauro e corsi di protezione civile grazie all'Associazione ANPAS "Volontari del Soccorso".

E ancora scrive il sindaco Travaglini che non nasconde le preoccupazioni legate al clima di ostilità, che si avvertono a livello nazionale, nei confronti degli stranieri: "Con la loro opera, a settembre aprirà la mostra "Arti e Mestieri", presso la Rocca Colonna curata dal Prof. Moussa Aziz Abdayem, un'esposizione dedicata al recupero della memoria delle tradizioni popolari e degli antichi mestieri legati all'artigianato e all'agricoltura. Sono stati i volontari del CARA a restaurare antichi e preziosi attrezzi da lavoro del nostro passato, imparando a loro volta l'arte della manualità. Sono però giorni difficili per questi ragazzi. Nonostante l'impegno e la dedizione a queste attività che valgono loro un attestato di partecipazione e un titolo di merito per il riconoscimento del loro status di richiedenti asilo, questi giovani sono oggi scoraggiati dal clima di ostilità e di una narrazione negativa sul tema migrazioni che si è diffusa nel nostro paese. Ed è un vero peccato! Non solo perché così si rischia di rovinare ciò che di buono si realizza in tema di politiche di integrazione sociale, ma anche perché l'esperienza del CARA è un'opportunità per Castelnuovo di Porto e per l'intero paese".

Il sindaco Travaglini ribadisce e difende, in controtendenza, il valore portato dall'immigrazione. "Noi abbiamo capito che la ricetta vincente per un problema così complesso è solo la collaborazione fra enti, associazioni, società civile senza mai dimenticare il tema fondamentale della sicurezza. Proprio in tema di sicurezza, a fine agosto sarà prevista l'installazione di videocamere di sorveglianza su tutta la via Tiberina. Un progetto, finanziato dalla Regione Lazio, volto a rafforzare il controllo del territorio che per noi significa sicurezza per tutti i residenti, non esclusi gli ospiti del CARA - rivendica Travaglini -  Non abbiamo paura di nuotare contro corrente perché siamo consapevoli di aver creato in un solo anno un modello virtuoso di integrazione. Siamo consapevoli che la strada è ancora tortuosa e irta di ostacoli ma se sapremo lavorare insieme, se tutte le istituzioni del paese sapranno fare sistema saremo in grado di cogliere tutto ciò che di positivo anche queste situazioni di emergenza possono offrire. Il nostro territorio può dimostrare di essere un modello di accoglienza e di integrazione nel rispetto delle regole di convivenza e di sicurezza per tutti i cittadini".