Il Comune di Lodi la definisce la norma "anti-furbetti", ma la questione del caro-mense ha fatto scoppiare una polemica a livello nazionale.
Tutto nasce dal nuovo con il nuovo regolamento, approvato dal Comune a guida leghista (Sara Casanova la sindaca), che disciplina i servizi scolastici come mensa e scuolabus. Chi vuole accedere alle agevolazioni tariffarie deve presentare la documentazione Isee, ma agli stranieri viene richiesto in aggiunta un documento del proprio paese d'origine che attesti che non possiedono nulla e che deve essere tradotto in italiano. Molti, a causa della difficoltà di reperire un documento del genere, rinunciano.
Ma questo significa automaticamente passare nello scaglione più alto, che molti extracomunitari non riescono a pagare. E questo significa rinunciare al servizio della mensa e dello scuolabus.
Il Pd, grida allo scandalo, così come la Cgil, Leu e la stessa Curia lombarda. Chiedono l'intervento del Garante per l'Infanzia e del ministro dell'Istruzione Bussetti. Il quale replica: "Sono certo che si troveranno le giuste soluzioni che tengano insieme i diritti dei bambini e i doveri delle famiglie di rispettare le modalità di accesso ai servizi. Sono pronto a incontrare il sindaco, se necessario, per affrontare insieme a lei la questione".
A difesa della sindaca si schiera il vicepremier Matteo Salvini: "Non devono esserci furbetti: tutti devono pagare, tutti devono essere trattati alla stessa maniera".
Il Comune di Lodi la definisce la norma "anti-furbetti", ma la questione del caro-mense ha fatto scoppiare una polemica a livello nazionale.
Tutto nasce dal nuovo con il nuovo regolamento, approvato dal Comune a guida leghista (Sara Casanova la sindaca), che disciplina i servizi scolastici come mensa e scuolabus. Chi vuole accedere alle agevolazioni tariffarie deve presentare la documentazione Isee, ma agli stranieri viene richiesto in aggiunta un documento del proprio paese d'origine che attesti che non possiedono nulla e che deve essere tradotto in italiano. Molti, a causa della difficoltà di reperire un documento del genere, rinunciano.
Ma questo significa automaticamente passare nello scaglione più alto, che molti extracomunitari non riescono a pagare. E questo significa rinunciare al servizio della mensa e dello scuolabus.
Il Pd, grida allo scandalo, così come la Cgil, Leu e la stessa Curia lombarda. Chiedono l'intervento del Garante per l'Infanzia e del ministro dell'Istruzione Bussetti. Il quale replica: "Sono certo che si troveranno le giuste soluzioni che tengano insieme i diritti dei bambini e i doveri delle famiglie di rispettare le modalità di accesso ai servizi. Sono pronto a incontrare il sindaco, se necessario, per affrontare insieme a lei la questione".
A difesa della sindaca si schiera il vicepremier Matteo Salvini: "Non devono esserci furbetti: tutti devono pagare, tutti devono essere trattati alla stessa maniera".