Siria: il fotoreporter italiano Micalizzi avrebbe perso la vista ad un occhio

Si trovava nella zona di Deir Ezzor e stava documentando l'offensiva internazionale per liberare gli ultimi villaggi occupati dall'Isis. Non è in pericolo di vita

Gabriele Micalizzi, il fotoreporter italiano rimasto ferito ieri in Siria, non è in pericolo di vita ma secondo fonti in contatto con i suoi familiari avrebbe perso la vista da un occhio. Il giovane, che si trovava con un collega della Cnn all'interno di un edificio, è stato colpito al volto dalle schegge dal razzo di un lanciagranate Rpg mentre seguiva i combattimenti sulla riva orientale dell'Eufrate, sul fronte tra Isis e forze curde. E' ricoverato all'ospedale militare americano di Baghdad. Micalizzi era Deir Ezzor per documentare lo scontro finale tra i miliziani curdi e l'ultima sacca di resistenza dell'Isisi nel paese. La procura di Roma indaga per attentato con finalità di terrorismo. 

Micalizzi, 35 anni,  è noto a livello internazionale per i suoi reportage di guerra. Diplomato all'Accademia di Belle Arti - si legge sulla sua biografia online - ha iniziato coprendo notizie locali a Milano e successivamente ha focalizzato la sua attenzione sul Medio Oriente ed altre aree di crisi. Le sue foto sono state pubblicate da New York Times, New Yorker, Newsweek, Wall Street Journal e, in Italia, da Espresso, Repubblica, Internazionale e Corriere della Sera. E' stato il fondatore del collettivo di fotografia 'Cesura Lab' insieme a Luca Santese e Andrea Rocchelli, ucciso durante la guerra in Ucraina nel 2014

Ti potrebbe interessare

I più visti

condividi