Stamattina l'intervento alla radio di Matteo Renzi non poteva non toccare un tema politico cruciale a sinistra, in queste ore, quello delle alleanze con 'Liberi e Uguali', in vista della riunione odierna delle assemblee locali di Leu che devono decidere se correre da soli o appoggiare i candidati del Pd: Nicola Zingaretti nel Lazio e Attilio Gori in Lombardia.
"Sul nazionale - afferma il segretario dem - non c'è l'accordo. Lombardia e Lazio sono due elezioni regionali. Se c'è l'alleanza è un fatto positivo. Ma non sono in grado di decidere, influenzare o valutare su un partito che notoriamente non mi ama". "E poi - sottolinea Renzi - se mi chiede una previsione sul partito di D'Alema, ha scelto il commentatore sbagliato. Non entro nell'assemblea di un partito che non è il nostro. Rispetto le scelte ricordando che se fossi lombardo voterei Gori, se fossi del Lazio voterei Zingaretti".
Non manca una stoccata al centrodestra, che arriva sulla flat tax. "La nostra è una strategia azzardata perché partire dai risultati non evoca magie" ha detto leader del Pd bocciando l'ipotesi di introdurre la flat tax". Quella evocata da Brunetta al 15% costa "95 miliardi, dove li troviamo i soldi?. Poi aggiunge: "Promettendo mari e monti arriva Mario Monti", implicitamente dicendo che aumenta lo spread.
Infine sul candidato premier del Movimento 5 Stelle, dice: "Di Maio non ha problemi con i congiuntivi ma li ha con la matematica viste le proposte che fa... Sull'Europa cambia idea ogni giorno. Sono contento che abbia capito l'importanza di stare in Europa, ma sbaglia a dire che l'asse franco-tedesco mai come ora è debole perché è vero il contrario".