Manovra: opposizioni all'attacco, (il Pd con un occhio al Congresso)

Da Forza Italia che parla di 'manovra non per il popolo, ma contro il popolo', al partito democratico, che nonostante le divisioni e con il congresso alle porte, domani cercherà l'unità nella manifestazione contro le scelte dell'esecutivo giallo-verde

Da Andrea Tajani a Mara Carfagna di Forza Italia, da Nicola Fratoianni di Leu fino a Mauruzio Martina, Carlo Calenda e Matteo Renzi. Anche stamani è una pioggia di dichiarazioni delle opposizioni contro la manovra. Preoccupazione anche da parte del presidente della Repubblica e delle possibili dimissioni, per ora scongiurate, del ministro dell'Economia Tria. 

La manovra dovrà essere approvata dal parlamento entro il 10 ottobre, ed è "pericolosa e ingiusta per gli italiani. Pericolosa perché carica sulle spalle dei nostri giovani 100 miliardi di euro di debito nei prossimi anni. Ingiusta perché questo debito non servirà per fare investimenti per scuola e sanità, o per creare posti di lavoro, ma per fare il condono fiscale voluto dalla Lega o l'assistenzialismo senza lavoro del M5S. Soldi pubblici spesi senza logica usati per rispondere al bisogno di propaganda di queste forze. La superficialità del Governo è disarmante e molto pericolosa" dice il segretario Pd Maurizio Martina che richiama sulla manifestazione prevista per domani in piazza del Popolo a Roma.

Tajani la definisce una 'manovra contro il popolo' e Di Maio 'sembrava Maduro che si affaccia sul balcone per parlare con il popolo venezuelano'. Per Mara Carfagna 'è una manovra da medioevo'. Per Nicola Fratoianni di Leu "il problema non è il deficit in sé, ma l'assenza di investimenti e - dice - un taglio di 5 miliardi a sanità, welafare, scuola, servizi per finanziare la flat tax". Duro sulla manovra passata dal Consiglio dei ministri anche l'ex segretario Pd Matteo Renzi: 'una manovra devastante che mina la credibilità dell'Italia". Per il Carlo Calenda 'questi signori stanno esponendo l'Italia a una violenta speculazione: si rischia di distruggere molta più ricchezza di quanta ne produrrà il deficit, che poi è più debito sulle spalle degli italiani"."Il Pd deve rapidamente cambiare rotta. Va superato. Deve partecipare alla costruzione di un fronte progressista molto ampio in vista delle elezioni europee. A capo di questo fronte deve esserci Gentiloni" dice ancora  Calenda.

 

 

 

 

 

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