Torino

Torino, "io in fuga dal gruppo segreto dei Cinque stelle"

Fabio Fochi, potenziale assessore regionale al Lavoro, denuncia : "Per chi non si adegua scatta il cyberbullismo"

2 minuti di lettura
Il 10 novembre un post viene pubblicato sul gruppo "Attivisti e Attiviste" del Movimento 5 Stelle Torino, " Gruppo segreto - 285 membri", come si legge sulla pagina Facebook. Lo firma Fabio Fochi, attivista da anni, 38enne che si occupa di diritti dei consumatori, seguace di Beppe Grillo già all'epoca dei Meet up Collegno, nel 2014 comparso nella lista della giunta del candidato 5 Stelle Davide Bono come assessore al Lavoro nel caso in cui fossero stati i grillini a vincere la sfida con Chiamparino.
Fochi era un iscritto al gruppo segreto, fondatore dei " gruppi di lavoro" tematici: pari opportunità, lavoro, sanità. Ora non compare più da nessuna parte. Cancellato. Resta iscritto ma non saprà più dove vengono convocate le riunioni, quali decisioni saranno assunte dal " direttorio" del movimento torinese. "I dissidenti vengono silenziati - denuncia ora a Repubblica Vittime di un cyberbullismo che è diventato la prima arma utilizzata, con post che sono spesso collage di dichiarazioni prese da attivisti che osano avere un pensiero critico ".
 
Dopo l'uscita con polemiche dal gruppo regionale del 5Stelle di Stefania Batzella ( subito cancellata dalla foto di gruppo), Fochi racconta le perplessità crescenti per il metodo, la delusione per un progetto sacrificato alla costruzione di un " sistema di potere " . Parla di " cordate occulte " e di " sondaggi su alcuni attivisti " , " liste di proscrizione, black list dei soci che non accettano di essere controllati, educati e allineati". Ci sono "untori a 5Stelle" che operano sul web, " persone che ripubblicano quello che hai scritto esponendoti a condanne e attacchi che seguono la pubblicazione ".

Ma cosa c'era scritto su quel post del 10 novembre? Questo: " Non riconoscendo a questo gruppo segreto, nel quale sono stato inserito, alcuna legittimità a esistere, stasera non parteciperò alla riunione segreta e al vostro processo contro le persone che hanno ancora il coraggio di dissentire". Fochi in quel post spiega le ragioni per cui ritiene che le riunioni segrete, aperte solo ad alcuni soci o eletti del M5s, non rispettino i principi di trasparenza, correttezza e democrazia del Movimento. " Non potete fare processi, non potete espellere i soci che non vi aggradano, ma avete il dovere, anzi l'obbligo, di rispettare le regole... Voi signori avete il divieto di creare cordate, così come partecipare ad associazioni, forse "occulte", finalizzate a scalare l'Associazione M5s, a concentrare poteri e poltrone nelle mani di pochi, a controllare la libertà di pensiero ".
Come si legge sulla pagina Facebook, gli iscritti al gruppo segreto sono circa 280. Anche se, da quanto racconta Fochi, alle riunioni arriva in genere un centinaio di persone: " Ci sono alcuni parlamentari, consiglieri regionali e comunali, ma non tutti, attivisti a cui sono state riconosciute le caratteristiche per essere inseriti nel gruppo ristretto " . Da tempo, dice l'attivista epurato, "ho chiesto che le riunioni siano aperte a tutti gli iscritti, che i gruppi di lavoro siano aperti a tutto il territorio. Ma da quando ho iniziato a dire cosa penso, a difendere Stefania Batzella, a criticare questo modo di distruggere le persone considerate scomode, è partita la denigrazione".