Torino

Asti dichiara guerra alla prostituzione: multe di 500 euro anche ai clienti

Due "lucciole" lungo un viale 
Il sindaco di centrodestra Rasero firma un'ordinanza che di fatto vieta "prestazioni sessuali a pagamento"
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Asti come Firenze. Il sindaco della cittadina piemontese, l'esponente di Forza Italia, Maurizio Rasero, segue le orme di Nardella e vieta la prostituzione nei confini della città. Rasero ha firmato un'ordinanza con le "disposizioni per la tutela della sicurezza urbana - contrasto della prostituzione su strada" che fa divieto "a chiunque di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento" con ricadute che limitano il libero utilizzo e la fruizione degli spazi pubblici, la sicurezza urbana e  possono creare  "situazioni igienico sanitarie pericolose per la salute pubblica". "L'amministrazione comunale intende, in una più ampia politica della sicurezza in città - spiega il sindaco - intervenire per contrastare il fenomeno della prostituzione su strada che, connesso a situazioni estremamente gravi, come lo sfruttamento, rappresenta un problema sentito  in alcune zone del territorio comunale".

I divieti riguardano tutte le strade di accesso città, tra la frazione di Quarto e lo svincolo dell'autostrada Asti est, corso Torino, corso Ivrea, corso Casale, corso Alessandria, via Maggiora, via del Lavoro, corso don Minzoni, corso Gramsci, corso Matteotti, corso Savona, via Cuneo, Strada Bialera, corso Venezia, via Torchio, corso Einaudi, viale don Bianco, corso G. Ferraris, corso P. Chiesa, corso Alba.

L'ordinanza prevede multe da 25 fino a 500 euro per chi eserciti "la contrattazione di prestazioni sessuali, svolta anche a bordo dei veicoli, onde impedire turbativa alla circolazione mediante fermata o arresto anche temporaneo del veicolo" e per chi effettui fermate," anche di breve durata, di accostarsi, di eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione".