Torino

Casa Pound sotto la Mole, la Gam nega la sala al leader Di Stefano

Il timore della replica degli scontrri di Bologna e Napoli.Centri sociali e antifascisti preparano la contromanifestazione

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Il timore di una replica degli scontri avvenuti a Bologna, venerdì scorso, e a Napoli domenica, agita la vigilia dell’arrivo, giovedì sera a Torino, di Simone Di Stefano, candidato premier di CasaPound già finito nel mirino degli antifascisti piemontesi. Centri sociali e antifascisti hanno già organizzato una contromanifestazione, ancor prima di sapere dove sarebbe intervenuto il leader di Cp, ma anche l’Anpi e il Pd promettono un’iniziativa per contestare la presenza di Di Stefano nella città medaglia d’oro per la Resistenza. In questura è allo studio il piano dell’ordine pubblico per tenere lontani i manifestanti dall’albergo scelto L’appuntamento doveva essere alla Gam, ma all’ultimo momento la fondazione Torino Musei ha deciso di negare la sala al partito di estrema destra. Gli organizzatori sono stati costretti a trasferire l’incontro, in programma alle 21, all’hotel Nh Torino Centro di corso Vittorio Emanuele II: « Non vogliamo ancora confermare la sede perché dopo quello che ci è successo con la Gam siamo molto arrabbiati » dice Gino Arnone, candidato di CasaPound alla Camera a Torino. Lui aveva curato i rapporti con la Galleria di Arte moderna: «Era tutto a posto, anche la questura aveva dato il suo placet e all’ultimo non ci hanno confermato l’ok perché, dicono, temono che possano venire danneggiate le opere del museo. Si tratta di una scusa ridicola». Per CasaPound le ragioni sono invece legate alle loro posizioni politiche: « All’Udc il giorno dopo la sala è stata concessa — continua Arnone — La Gam è patrimonio di tutti, molti partiti e movimenti hanno potuto farlo, ci riserviamo anche di presentare un esposto». Dall’amministrazione 5stelle fanno sapere che la scelta è stata fatta dalla Fondazione Torino Musei senza ingerenze da parte della giunta. Anche se qualche tempo fa è stata approvata una mozione che impegnava la città a non concedere piazze e spazi comunali alle organizzazioni neofasciste: «La mozione però non ha ancora trovato applicazione e questo caso lo dimostra — dice Mimmo Carretta del Pd — Noi saremo presenti per un volantinaggio con l’Anpi. CasaPound e Forza Nuova continuano ad andare in giro a cercare lo scontro. Noi gli scontri non li vogliamo fare». Maria Grazia Sestero, presidente provinciale Anpi, chiarisce: « Sarà un’iniziativa per sensibilizzare contro quella pagina di storia tremenda che è il fascismo, ma non andremo vicino all’hotel».
L’organizzazione di Marco Racca, portavoce piemontese e anche lui candidato, ha dovuto sostenere costi aggiuntivi dopo il no della Gam: «Partiti più ricchi di noi hanno pagato 100 euro alla Galleria, mentre noi dobbiamo trovare migliaia di euro per un privato. È assurdo » . La Lega Nord farà anche un’interrogazione in Sala Rossa: « Nessun endorsement a Cp, ma voglio capire il perché di questa discriminazione — dice Fabrizio Ricca della Lega — Oggi succede a loro, domani a qualcun altro».
Le preoccupazioni maggiori però riguardano cosa faranno gli antifascisti più intransigenti: da Askatasuna al Bollettino antifascista San Salvario, sono tanti i gruppi che hanno rilanciato la mobilitazione “ staniamo Di Stefano” e proprio su di loro si concentra l’attenzione delle forze dell’ordine che puntano a evitare un contatto tra neofascisti e antifascisti. Molto dipenderà da quanti militanti aderiranno all’appello.