Torino

Sassaiola dal corteo antifascista contro CasaPound, notte di guerriglia in centro a Torino

Feriti sei poliziotti, fermati due manifestanti. Salvini: "Facciamo pagare i danni ai genitori di questi ragazzi"

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Scontri tra la polizia e i manifestanti antifascisti, circa cinquecento, che hanno tentato di raggiungere il Nh Hotel tra corso Bolzano e corso Vinzaglio, dove stava parlando il leader di CasaPound Simone Di Stefano.

CasaPound a Torino: manifestanti respinti con idranti

Dal corteo sono partiti petardi e bombe carta, ma anche sassi, bottiglie e tubi divelti dalle recinzioni di un cantiere stradale vicino alla stazione ferroviaria di Porta Susa. La polizia ha risposto prima con gli idranti, poi con i lacrimogeni. Almeno due manifestanti sono stati fermati, sei poliziotti sono rimasti feriti. Il corteo, allontanato dalla polizia, ha raggiunto piazza Statuto per scendere poi lungo via Garibaldi fino in piazza Castello. Anche bombe carta imbottite di schegge di metallo e di legno sono state lanciate contro le forze dell'ordine nel corso degli scontri di questa sera a Torino. Lo riferiscono fonti della polizia. Uno dei 6 agenti rimasti feriti è stato colpito a una gamba da una scheggia di oltre 4 cm. Schegge metalliche sono state trovate conficcate nelle protezioni indossate dal personale in assetto antisommossa.

Corteo contro Casapound a Torino: la polizia ferma i manifestanti con idranti e lacrimogeni

Dei disordini ha parlato a Quinta Colonna il leader della Lega Matteo Salvini: "A Torino questi ragazzi fanno quello che fanno perché stasera quando tornano a casa nessuno gli fa nulla: se vai dalla mamma e dal papà e gli fai pagare i danni vedrai che la prossima volta restano a casa a studiare". Nello stesso programma su Rete 4. il cinque stelle Luigi Di Maio ha commentato: "Questi episodi violenti fanno preoccupare. Quando si vedono queste cose destra e sinistra si accusano a vicenda, ma chi le fa è un deficiente e basta".

Il corteo, che ha radunato circa 500 persone, militanti dei centri sociali e No Tav, anarchici, studenti, tante bandiere di Potere al Popolo, era partito verso le 19 da Porta Nuova.

"Andiamo a stanare i fascisti di CasaPound" lo slogan lanciato dai manifestanti che hanno percorso corso Vittorio, scortati da un imponente schieramento di agenti in tenuta antisommossa.
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"Da Torino a Palermo scateniamo l'inferno. Non è solo uno slogan ma una promessa. Quello che è stato fatto a Palermo all'esponente di Forza Nuova è una concreta azione di antifascismo ed è legittima perché attaccare i fascisti è una difesa popolare": sono le parole del duro intervento fatto in corso Vittorio dai manifestanti che hanno cercato di avvicinarsi al Nh Hotel tra corso Bolzano e corso Vinzaglio, distante poche centinaia di metri, dove stava parlando il leader di CasaPound Simone Di Stefano.
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Prima carica e getto di idranti in corso Vittorio. Il corteo ha cercato per due volte di forzare il blocco e gli agenti in tenuta antisommossa hanno allontanato i manifestanti che si sono ricompattati e poi, dopo un'altra serie di tafferugli con le forze dell'ordine, si sono definitivamente allontanati
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