Torino

Torino, la ministra chiede la censura per la maestra che offese i poliziotti

Lavinia Flavia Cassaro (ansa)
La precaria augurò la morte agli agenti al corteo contro CasaPound. "Non giudicatemi per quello che ho detto: stavano difendendo i fascisti"
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"È inaccettabile ascoltare dalla voce di una docente parole di odio e di violenza contro le forze dell’ordine. Il rispetto per chi serve lo Stato, per chi, come quella sera a Torino, stava compiendo il proprio dovere per garantire la sicurezza dei cittadini, è sempre dovuto. Sempre e da chiunque. E a maggior ragione da una insegnante, il cui ruolo è non solo quello di trasmettere nuovi saperi e nuove competenze, ma anche quello di educare le nuove generazioni ai valori della legalità, del rispetto reciproco, della convivenza democratica". Così la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, in merito a Lavinia Flavia Cassaro, la docente che a Torino, nel corso del corteo contro CasaPound, ha insultato gli appartenenti alla Polizia di Stato augurando loro la morte.

"È quindi doppiamente inaccettabile - aggiunge la ministra - che una insegnante inveisca con parole di odio proprio contro quelle forze dell’ordine che sono una parte fondamentale della nostra istituzione democratica, che quotidianamente svolgono una funzione fondamentale nel Paese a presidio democratico della vita di tutti noi. Per questo motivo il Miur, appena avuta segnalazione di quanto avvenuto, è intervenuto attraverso l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, che dopo aver svolto i necessari approfondimenti, mi ha informato che in data odierna è stato avviato un procedimento disciplinare".


"Sgomenta per la campagna mediatica", preoccupata per il suo lavoro, ma non pentita di quanto fatto e detto durante la manifestazione contro CasaPound una settimana fa. Lavinia Flavia Cassaro, maestra di origine siciliana ora in forza alla direzione didattica Leonardo Da Vinci di Torino non ci sta a passare per il "male assoluto di questo Paese" e sulla richiesta di licenziamento immediato da parte del segretario del Pd, Matteo Renzi, è netta: "Quelle sue parole hanno dell’assurdo". Intanto però su di lei pende una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale della Digos di Torino, che ha segnalato il caso alla procura, mettendo insieme le immagini raccolte durante il corteo in corso Vittorio. Nei video si vede, e sente, la donna che, dopo la prima carica per allontanare i manifestanti che avevano cercato di raggiungere l’albergo dove era atteso il leader di CasaPound, grida, rivolta i poliziotti: "Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire".

La donna non aveva nemmeno capito di essere stata filmata e che il suo caso era finito nel tritacarne: "Non sapevo della trasmissione, non voglio alimentare questa cosa, ma se vogliono portarmi in tribunale lo facciano e mi difenderò". Le colleghe dicono che la sua principale preoccupazione sia il posto di lavoro, minacciato da Renzi e su cui il ministero dell’Istruzione sta cercando di capire se sia necessario intervenire: "Sono preoccupata perché sono ancora precaria", aggiunge la maestra.

Cassaro sul suo profilo Facebook, dove campeggia con orgoglio la bandiera No Tav, la sua attività nella palestra popolare Dante Di Nanni, allestita all’interno del centro sociale Gabrio, scrive un lungo testo che considera una replica a Renzi: "Matteo, ancora si affanna per cercare di sembrare un sincero democratico di sinistra? - si chiede la maestra - Si testimonia da solo. Licenziamento immediato per un’insegnante (antifascista), giustamente delusa dal proprio sistema statale, per il vilipendio quotidiano che viene praticato, ogni giorno, nei confronti della nostra Costituzione e per le connivenze, ormai non più tanto velate, tra la politica istituzionale e l’incalzare dell’ideologia, ma soprattutto delle pratiche fasciste, in questo Paese".

Di pentimento nemmeno l’ombra per una insegnante che viene definita, da chi la conosce, "un pezzo di pane" e che dopo un lungo peregrinare, in Emilia Romagna prima, e nel Torinese poi sembra aver trovato il posto fisso nella scuola di Falchera: "Vorrei vedere debellato il fascismo. Non il singolo poliziotto", cerca di chiarire. La sua rabbia insomma sarebbe stata scatenata dall’intervento delle forze dell’ordine in difesa di CasaPound: «Oltre che un’insegnante, sono una persona e sono antifascista, perché amo la vita e credo nell’umanità – dice lei - Non mi vergogno della sana rabbia che tutta questa incomprensibile indifferenza scatena nel mio cuore e nella mia mente. Credo anche che 'se i giusti non parlano, hanno già torto'". Sul web è stata tempestata di critiche e il suo profilo Facebook, per le parti, poche, visibili a tutti, è pieno di insulti e di minacce.

Cassaro però non ci sta a passare per una cattiva insegnante: "Non faccio propaganda a scuola, ma sono una persona limpida e trasparente, nel bene e nel male. Ma sono precaria e non ho molto tempo a disposizione invece ne servirebbe. All’inizio è molto facile fraintendermi. Poi, nel tempo, ci si conosce e ci si può fidare gli uni degli altri".

Sul caso interviene il sindacato Cub scuola, cui Cassaro è legata: "Forse il suo è stato un comportamento fuori luogo, ma è evidente che, in questo caso, vi è stato chi, si pensi a Renzi ma non è stato il solo, ha cercato di utilizzare la vicenda a fini di propaganda elettorale – attacca Cosimo Scarinzi – Si tratta di una pesante intromissione della politica in una situazione che non ha bisogno di enfatizzazioni, ma di equilibrio. Depositatosi il polverone attuale si potrà affrontare la situazione nei suoi termini reali".

Lei intanto promette che oggi sarà in piazza al presidio contro Matteo Salvini: "Non intendo rinunciare ad andare nemmeno alla manifestazione contro Fiore di Forza Nuova di domani".