Torino

Vertenza Embraco, il ministro Calenda all'assemblea dei lavoratori

Il titolare dello Sviluppo economico illustra agli operai del primo turno l'intesa che congela i licenziamenti. Bellono (Fiom): "Bene, ma le garanzie vanno chieste a chi gli succederà"

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E' finita nello stabilimento Embraco di Riva di Chieri l'assemblea dei lavoratori del primo turno per discutere dell'intesa raggiunta la settimana scorsa al Ministero per lo Sviluppo economico che congela fino a fine anno i 497 licenziamenti annunciati dall'azienda e prevede l'avvio di un processo di reindustrializzazione dell'area.  All'incontro erano presenti il ministro Carlo Calenda, che ieri aveva dato la propria disponibilità a partecipare all'assemblea se invitato dai lavoratori, e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.

Crisi Embraco, il ministro Calenda partecipa all'assemblea dei lavoratori

"Non mi è mai successa una cosa come questa, siete un unicum. A un certo punto con Embraco la situazione è diventata kafkiana", ha detto Calenda. Durante l'assemblea, l'esponente del Governo ha ricostruito la vicenda, ricordando le continue giravolte dell'azienda. Poi, interrotto diverse volte dagli applausi dei lavoratori, ha spiegato che la soluzione trovata "è unica, non è mai stata messa in atto prima". Se infatti non si troverà un'azienda interessata a insediarsi entro il 31 dicembre, la fabbrica verrà acquisita da Invitalia attraverso un fondo creato dal Mise. Ecco perché durante l'assemblea al fianco si Calenda c'era anche l'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri: "Ho voluto portare questo signore - dice Calenda - perché lui non se ne andrà con il nuovo governo. Sarà mia cura darvi i suoi contatti. Gli ricorderemo insieme che dal 1° gennaio sarà il vostro datore di lavoro".

L'esponente del governo ha detto che ci sono soggetti interessati ma non ha voluto sbilanciarsi: "Non sarebbe serio, voglio verificare che siano imprese solide". Calenda ha anche raccontato di essere al lavoro su un testo di legge che vorrebbe lasciare al suo successore: "Prevede che per le aziende che se ne vanno dall'Italia ci sia un prezzo di reindustrializzazione".

"La disponibilità di Calenda è benvenuta ma le garanzie andranno chieste a chi governerà il Paese e a chi farà il ministro dell'Economia". Così, a margine di un convegno alla Camera del Lavoro di Torino, il segretario della Fiom torinese Federico Bellono ha commentato la vicenda Embraco e l'intervento del ministro Calenda. Nella vertenza dello stabilimento del gruppo Whirlpool "a fare la differenza sarà quello che succederà nei prossimi mesi - ha aggiunto Bellono - e soprattutto a fine anno perché il punto sono le garanzie per i lavoratori nel momento in cui i licenziamenti verranno scongelati". Secondo Bellono "Calenda si è speso molto, anche in modo non convenzionale, ma ha sempre detto che un punto non trattabile era il ritiro dei licenziamenti, che non c'è stato. Quindi - osserva l'esponente sindacale - questo obiettivo è fallito, poi ovviamente ben venga il congelamento dei licenziamenti, che è meglio di nulla. Il problema - ha concluso - è che in questa vicenda purtroppo c'è un pò di fretta nel voler capitalizzare un risultato".