Con l’apertura oggi della mostra “Regine d’Egitto” a Pointe-à-Callière, Cité d'archéologie et d'histoire de Montréal (Canada), il Museo Egizio è presente in quattro continenti. Oltre all’America e all’Europa - a Torino è allestita l’esposizione “Anche le statue muoiono. Conflitto e patrimonio tra antico e contemporaneo”, che nel primo mese di apertura ha già accolto più di 20mila persone - l’Asia e l’Africa.
Il tour in Cina, iniziato a dicembre, prosegue con l’inaugurazione della seconda tappa della rassegna “Egypt. House of Eternity” presso lo Shanxi Museum a Taiyuan, che verrà aperta il 13 aprile. La prima tappa, ospitata all' Henan Provincial Museum di Zhengzhou, si è chiusa con oltre un milione di visitatori che hanno confermato l’interesse per l’antico Egitto, civiltà quasi sconosciuta al pubblico cinese.
A Saqqara, uno dei principali siti archeologici dell’Egitto, il museo torinese ha ripreso le attività di scavo della missione italo-olandese in sinergia con il Museo di Antichità e l’Università di Leiden. Il direttore Christian Greco, con Paolo Del Vesco, Alice Salvador e Nicola Dell’Aquila, partecipa al team di ricerca internazionale impegnato nella necropoli del Nuovo Regno, a nord della tomba di Maya e Merit, dove, nel 2017, sono state ritrovate due piccole cappelle di Età Ramesside.
A Torino “Anche le statue muoiono. Conflitto e patrimonio tra antico e contemporaneo”, aperta lo scorso 8 marzo, è frutto della collaborazione dell’Egizio con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, i Musei Reali, e il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino, che insieme hanno dato vita a un percorso diffuso per promuovere la riflessione su un tema di stringente attualità, quale la distruzione sistematica e consapevole del patrimonio culturale.
“La proficua collaborazione con musei e istituzioni culturali di tutto il mondo conferma la vocazione internazionale dell’Egizio – dichiara la presidente Evelina Christillin. - Il confronto e l’approfondimento scientifico sono alla base dell’attività del museo, che ha posto la ricerca al centro della sua rinascita. Ancora una volta portiamo Torino nel mondo, non solo con mostre di grande richiamo, ma anche con cicli di conferenze che diventano occasione di promozione turistica per la città. Il tour in Cina sta favorendo contatti sempre più proficui con il grande Paese asiatico; ci auguriamo che con il Canada e quindi con gli Stati Uniti, dove sono in via di definizione accordi con Washington e Kansas City, possano svilupparsi analoghe opportunità, per la creazione di percorsi formativi, scientifici, e perché no, anche turistici”.
Il tour in Cina, iniziato a dicembre, prosegue con l’inaugurazione della seconda tappa della rassegna “Egypt. House of Eternity” presso lo Shanxi Museum a Taiyuan, che verrà aperta il 13 aprile. La prima tappa, ospitata all' Henan Provincial Museum di Zhengzhou, si è chiusa con oltre un milione di visitatori che hanno confermato l’interesse per l’antico Egitto, civiltà quasi sconosciuta al pubblico cinese.
A Saqqara, uno dei principali siti archeologici dell’Egitto, il museo torinese ha ripreso le attività di scavo della missione italo-olandese in sinergia con il Museo di Antichità e l’Università di Leiden. Il direttore Christian Greco, con Paolo Del Vesco, Alice Salvador e Nicola Dell’Aquila, partecipa al team di ricerca internazionale impegnato nella necropoli del Nuovo Regno, a nord della tomba di Maya e Merit, dove, nel 2017, sono state ritrovate due piccole cappelle di Età Ramesside.
A Torino “Anche le statue muoiono. Conflitto e patrimonio tra antico e contemporaneo”, aperta lo scorso 8 marzo, è frutto della collaborazione dell’Egizio con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, i Musei Reali, e il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino, che insieme hanno dato vita a un percorso diffuso per promuovere la riflessione su un tema di stringente attualità, quale la distruzione sistematica e consapevole del patrimonio culturale.
“La proficua collaborazione con musei e istituzioni culturali di tutto il mondo conferma la vocazione internazionale dell’Egizio – dichiara la presidente Evelina Christillin. - Il confronto e l’approfondimento scientifico sono alla base dell’attività del museo, che ha posto la ricerca al centro della sua rinascita. Ancora una volta portiamo Torino nel mondo, non solo con mostre di grande richiamo, ma anche con cicli di conferenze che diventano occasione di promozione turistica per la città. Il tour in Cina sta favorendo contatti sempre più proficui con il grande Paese asiatico; ci auguriamo che con il Canada e quindi con gli Stati Uniti, dove sono in via di definizione accordi con Washington e Kansas City, possano svilupparsi analoghe opportunità, per la creazione di percorsi formativi, scientifici, e perché no, anche turistici”.